Sembra ieri. Era un giorno festivo in Vaticano. L’11 febbraio è l’anniversario della nascita dello Stato della Città del Vaticano. Una giornata invernale uggiosa, non particolarmente fredda a Roma. Una giornata normale, fino alla tarda mattinata quando con un annuncio di poche righe - in un latino perfetto - Papa Benedetto XVI rendeva nota al mondo una decisione storica. La sua rinuncia al pontificato.
L'attenta cura intellettuale e sociale della Chiesa sul mondo poggia sempre le sue radici nella persona umana. Con tale prospettiva si fa riferimento non solo alla sua dimensione umana in quanto soggetto ma anche al contesto specifico dove esso vive o svolge le sue quotidiane attività lavorative.
Benedetto XVI visto da un non credente. Spesso si pensa che tra il predecessore di Francesco ed il mondo laico ci sia una distanza incolmabile. Invece non è così, stando a quanto racconta il Professor Giuseppe Vacca - già deputato al Parlamento italiano, storico del marxismo - in questa intervista concessa ad ACI Stampa.
Papa Francesco si è recato ieri pomeriggio al Monastero Mater Ecclesiae per porgere al Papa Emerito Benedetto XVI gli auguri di Natale. Ne ha dato notizia la Sala Stampa della Santa Sede.
Ricorre domani il 53/mo anniversario della promulgazione della costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium sulla liturgia, la prima delle 4 costituzioni frutto del Concilio Vaticano II. Il testo ha dato il via alla riforma liturgica messa in atto al termine dei lavori conciliari.
Papa Francesco e i 17 cardinali creati nel concistoro di stamane hanno raggiunto a bordo di due pulmini il Monastero Mater Ecclesiae per salutare il Papa Emerito Benedetto XVI.
Gesù ci ricorda che “la vera vetta si raggiunge nella pianura, e la pianura ci ricorda che la vetta si trova in uno sguardo e specialmente in una chiamata”, quella della misericordia. Con queste parole Papa Francesco ai 17 nuovi cardinali di Santa Romana Chiesa creati nel suo terzo concistoro. 13 di loro hanno meno di 80 anni e quindi con diritto di voto in un futuro conclave.
Il Papa emerito Benedetto XVI presente alla chiusura dell’Anno Santo? È “verosimile”, risponde monsignor Dario Edoardo Viganò, Prefetto della Segreteria della Comunicazione.
Tra me e Papa Francesco non vi sono inversioni di marcia o rotture di linea. A dirlo è il Papa Emerito Benedetto XVI nel libro intervista Ultime Conversazioni scritto con il giornalista tedesco Peter Seewald. Papa Benedetto non nasconde affetto e ammirazione per il suo successore. E questo è noto. Il pontificato bergogliano secondo Benedetto XVI è allegro, carismatico e fresco. Da cardinale - ricorda Ratzinger - Bergoglio si è dimostrato “uomo molto deciso, uno che in Argentina diceva con molta risolutezza questo di fa e questo non si fa. La sua cordialità, la sua attenzione nei confronti degli altri sono aspetti di lui che non mi erano noti. Perciò è stata una sorpresa”.
Ormai è in uscita l'ultimo libro di Joseph Ratzinger - Benedetto XVI. Ultime conversazioni, è il titolo dell'attesissimo libro intervista del Papa Emerito con il giornalista tedesco Peter Seewald. Tra Papa Benedetto e Seewald la collaborazione editoriale è ormai ultradecennale. Quello in uscita, infatti, sarà il quarto libro nato da un colloquio tra i due.
Sarà l’Europa in crisi il tema del prossimo Ratzinger Schuelerkreis, il Circolo di ex allievi di Benedetto XVI che da poco ha allargato i suoi ranghi anche ai giovani studiosi del Nuovo Schuelerkreis. L’incontro si terrà a Castel Gandolfo dal 26 al 28 agosto.
“Prendere la parola in questo luogo di orrore, di accumulo di crimini contro Dio e contro l’uomo che non ha confronti nella storia è quasi impossibile ed è particolarmente difficile eopprimente per un cristiano, per un Papa che proviene dalla Germania. In un luogo come questo vengono meno le parole,in fondo può restare soltanto uno sbigottito silenzio – un silenzio che è un interiore grido verso Dio: Perché, Signore, hai taciuto? Io sono oggi qui come figlio del popolo tedesco: Non potevo non venire qui. Dovevo venire. Era ed è un dovere di fronte alla verità e al diritto di quanti hanno sofferto, un doveredavanti a Dio, di essere qui come successore di Giovanni Paolo II e come figlio del popolo tedesco figlio di quel popolo sulquale un gruppo di criminali raggiunse il potere mediante promesse bugiarde, in nome di prospettive di grandezza, di recupero dell’onore della nazione e della sua rilevanza, con previsioni di benessere e anche con la forza del terrore e dell’intimidazione, cosicché il nostro popolo poté essere usato ed abusato come strumento della loro smania di distruzione e di dominio”. E’ quasi un mea culpa quello che Papa Benedetto XVI pronuncia nel campo di sterminio nazista di Auschwitz. Joseph Ratzinger - come tra pochi giorni farà il suo successore Papa Francesco - varca il cancello dell’orrore il 28 maggio 2006, in occasione del suo viaggio apostolico in Polonia. Papa Benedetto sembra non darsi pace. Si chiede perché Dio abbia taciuto dinanzi a quei massacri. E allo stesso tempo attacca Hitler e i nazisti: bugiardi, distruttori, criminali.
Benedetto XVI. Ultime conversazioni. E' il libro intervista che Papa Benedetto ha scritto insieme al suo biografo Peter Seewalde e che uscirà a settembre. In Italia l'esclusiva è di Garzanti e del Corriere della Sera che ne ha dato qualche anticipazione.
Una festa sobria ma cordiale e affettuosa quella che il Papa e la Curia Romana hanno riservato nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico al Papa Emerito Benedetto XVI in occasione del 65/mo anniversario della sua ordinazione presbiterale.
Al popolo armeno auguro "la giustizia e la pace e prego per questo, perché è un popolo coraggioso, e prego perché trovi la giustizia e la pace, io so che tanti lavorano per questo". E' un popolo che "ha portato croci, ma non ha perso la tenerezza, l’arte, la musica... un popolo che ha sofferto tanto nella sua storia e soltanto la fede lo ha mantenuto in piedi, perché il fatto che sia stata la prima nazione cristiana, questo non è sufficiente. E’ stata la prima nazione cristiana perché il Signore l’ha benedetta, perché ha avuto i santi, ha avuto i vescovi santi, martiri e per questo ha fatto della resistenza la pelle di pietra, diciamo così, ma non ha perso la tenerezza di un cuore materno. L’Armenia è anche madre". Sono le prime parole del Papa, nella consueta conferenza stampa con i giornalisti ammessi al volo papale, durante il viaggio di ritorno verso Roma.
"Ogni volta che leggo le opere di Joseph Ratzinger/Benedetto XVI mi diviene sempre più chiaro che egli ha fatto e fa teologia in ginocchio: in ginocchio perché, prima ancora che essere un grandissimo teologo e maestro della fede, si vede che è un uomo che veramente crede, che veramente prega; si vede che è un uomo che impersona la santità, un uomo di pace, un uomo di Dio". Con queste parole Papa Francesco torana ad elogiare il suo predecessore, Benedetto XVI. E questa volta Papa Bergoglio lo fa per iscritto, nella prefazione al volume Insegnare e imparare l’Amore di Dio, pubblicato in italiano, tedesco, francese, polacco, spagnolo, e inglese edito da Cantagalli.
Una cerimonia a ricordo dell’anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Joseph Ratzinger, avvenuta nel duomo di Frisinga il 29 giugno 1951. Si terrà il 28 giugno nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, alla presenza di Papa Francesco e dello stesso Papa emerito Benedetto XVI, al quale verrà donato un volume sul sacerdozio realizzato per la ricorrenza.
"Carissimi Pastori e fedeli tutti, il giorno 24 maggio, che è dedicato alla memoria liturgica della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani — la quale è venerata con tanta devozione nel santuario mariano di Sheshan a Shanghai —, in futuro potrebbe divenire occasione per i cattolici di tutto il mondo di unirsi in preghiera con la Chiesa che è in Cina". Con queste parole Papa Benedetto XVI concludeva la lettera inviata ai cattolici cinesi il 27 maggio 2007 con cui istituiva la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, che ricorre per l'appunto oggi.
Si può esaminare con la scienza storica un pontificato per alcuni versi ancora in corso? É stato questo il tentativo del libro “Oltre la crisi della Chiesa. Il pontificato di Benedetto XVI” di Don Roberto Regoli edito da Lindau che è stato presentato alla Pontificia Università Gregoriana dal segretario personale di Benedetto e Prefetto della Casa Pontificia, l’arcivescovo Georg Gänswein.
“La pubblicazione del Terzo Segreto di Fatima è completa”. Lo afferma il Papa Emerito Benedetto XVI in un comunicato diffuso dalla Sala Stampa Vaticana.