È con un decreto ad experimentum della durata di 3 anni che il vescovo Gianfranco Todisco, di Melfi-Rapolla- Venosa, ha “abolito” i padrini e le madrine per Battesimo e Cresima. Una scelta radicale, con uno scopo educativo: spesso – si legge nel decreto – manca “una responsabilità di trasmettere la fede con la testimonianza di vita”, e quindi c’è bisogno di una nuova pastorale, a partire dai genitori (che prendono di fatto il ruolo dei padrini) e dalla comunità.