Nella presentazione del rapporto di Aiuto Alla Chiesa che Soffre, padre Jacques Mourad ha scritto anche dei suoi giorni di prigionia nelle mani dello Stato Islamico. Una profonda esperienza che lo ha anche aiutato a riflettere sul valore della conversione. Con ACI Stampa, il rettore del monastero ormai distrutto di Mar Elian racconta invece della situazione in Siria, del perché del suo rapimento. E sottolinea che la situazione in Siria non si risolverà così presto.
"Sono lieto di partecipare e di essere assieme a voi in questa importante iniziativa, essenziale per il popolo siriano". Con queste parole padre Jacques Mourad, religioso siriano tenuto in ostaggio dallo Stato Islamico per oltre cinque mesi, ha comunicato la sua adesione alla giornata mondiale di preghiera e digiuno per la Pace in Siria e in Iraq, promossa da Aiuto alla Chiesa che Soffre in occasione del prossimo mercoledì delle ceneri, 10 febbraio.