"Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, Profondamente grati a Dio, a Papa Francesco, e a tante altre persone, siamo lieti di presentare il Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale che ha iniziato ad operare nel 2017 in seguito alla fusione di quattro precedenti Pontifici Consigli. Dopo 5 anni di esperienza, grazie ad una valutazione approfondita, e alla luce della nuova Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium, il DSSUI si è riorganizzato e rinnovato per la sua missione". Così il Cardinale Michael Czerny, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, presenta la nuova organizzazione per il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.
Il Cardinale Mindzenty “ha incarnato l’intero dramma del popolo ungherese”, non fu annientato da “persecuzione e repressione”, ma piuttosto la trascese. Il Cardinale Michael Czerny, sottosegretario della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, ricorda la figura del Cardinale Jozef Mindszenty, che morì a Vienna, in esilio, il 6 maggio 1975. È stato recentemente proclamato venerabile, e ogni giorno si elevano per lui un milione e mezzo di preghiere per lui: il Cardinale Mindszenty è un martire della Chiesa del silenzio, un eroe che si oppose prima al nazismo (cambiò il suo cognome di origine tedesca e prese quello del villaggio da cui proveniva per non avere legami con la Germania) e poi al comunismo, e il cui esempio arrivò fino in Canada, nelle comunità di rifugiati di cui faceva parte anche il Cardinale Czerny, che lasciò la Cecoslovacchia da bambino con la sua famiglia nel 1948, subito dopo la guerra.
Si è parlato anche di giovani migranti, durante la prima settimana di discussione del Sinodo sui giovani. E a mettere sul tavolo la questione è stato padre Michael Czerny, gesuita, sottosegretario della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per la Promozione per lo Sviluppo Umano Integrale.
Prima del dovere dell’accoglienza, c’è il diritto a rimanere nella propria terra. E lo sottolinea con forza padre Michael Czerny, gesuita, sottosegretario per la sezione migranti del Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale, in un suo intervento tenuto al Global Compact sull’immigrazione che si è tenuto alle Nazioni Unite lo scorso 22 maggio.