Dalla stanza, avvolta da un ovattato silenzio, si riesce a sentire i rintocchi della campana della cappella, e filtra una luce tenera, che sembra cullare, che assomiglia ad una mano leggera che accarezza il volto.
"In Madre Giulia c'è una di quelle apparizioni di Dio che si ripetono nel nostro tempo stanco e triste". Così il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo emerito di Genova ha descritto madre Giulia Verhaeghe la fondatrice della Famiglia Spirituale l'Opera di cui quest'anno si ricordano i 25 anni dalla morte.
Il sacerdote di aspetto giovanile che mi riceve nella Palazzo di Sant’Uffizio è un austriaco e appartiene alla Famiglia spirituale “L’Opera”, una nuova famiglia di vita consacrata, fondata da Julia Verhaeghe, belga (1910-1997) e riconosciuta da Giovanni Paolo II nel 2001. Dopo gli studi di teologia, ha fatto il dottorato con una tesi sul tema “Coscienza e verità in John Henry card. Newman”.