Non si può parlare di una comunità cattolica in Afghanistan. Ma la speranza è che si possa tornare ad una “situazione normalità”, permettendo così al personale straniero di tornare nel Paese e vivere la fede “senza limitazioni”. Perché – sottolinea padre Giovanni Scalese – “a noi non interesse chi ci sia al governo: ci basta che non vengano posti ostacoli all’esercizio della libertà religiosa.
Non sarebbe mai voluto tornare, padre Giovanni Scalese, barnabita, che guida la missione sui iuris in Afghanistan stabilita da Giovanni Paolo II nel 2002. Ma anche lui ha dovuto cedere alle circostanze, e si è imbarcato, dopo vari tentativi, su uno degli aerei messi a disposizione per l’evacuazione dal governo italiano, insieme a cinque Sorelle della Carità e 14 bambini disabili, orfani di cui le suore di Madre Teresa si prendevano cura.