C’è , in Corea, una Commissione episcopale per la Riconciliazione del popolo coreano, e l’arcivescovo di Seoul è anche amministratore apostolico di Pyongyang, la capitale della Corea del Nord inaccessibile. Perché la Chiesa in Corea ha sempre considerato il popolo coreano come un solo popolo. Nonostante, dopo la Seconda Guerra Mondiale, il territorio coreano fosse stato diviso in due zone di influenza, comunista e statunitense, cristallizzate dopo il conflitto del 1950 – 1953. A settanta anni dal conflitto, i vescovi di Corea lanciano un appello per la riconciliazione.
L’appello per la pace, all’inizio e alla fine della Messa, e una omelia tutta quanta centrata sulle scritture, scelte con cura per mostrare che “la pace si costruisce con le scelte di ogni giorno, con un impegno serio a servizio della giustizia e della solidarietà”. Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, celebra una Messa per la pace nella Penisola Coreana nella Basilica di San Pietro.