Se lasciamo tutto per seguire il Signore saremo ricompensati perchè "il Signore non sa dare meno di tutto. Quando Lui dona qualcosa dona sé stesso, che è tutto". Lo ha detto il Papa nell'omelia della Messa di stamane a Santa Marta.
Seguire Dio "non è come un arruolarsi in un’entità, un’associazione di beneficenza, di fare il bene: no, è un’altra cosa". Lo ha detto il Papa, stamane, nella Messa quotidiana a Santa Marta.
"La Parola di Dio non si può portare come una proposta o come un’idea filosofica o morale, buona. E’ un’altra cosa. Ha bisogno di essere proposta con franchezza, con forza, perché la Parola penetri fino alle ossa. La Parola di Dio deve essere annunciata con coraggio. La persona che non ha coraggio – coraggio spirituale, coraggio nel cuore, che non è innamorata di Gesù, e da lì viene il coraggio! – dirà qualcosa di interessante, qualcosa di morale, qualcosa che farà bene, un bene filantropico, ma non c’è la Parola di Dio. E questa è incapace, questa parola, di formare il popolo di Dio. Solo la Parola di Dio proclamata con questa franchezza, con questo coraggio, è capace di formare il popolo di Dio". Così Papa Francesco nell'omelia pronunciata nel corso della Messa quotidiana a Santa Marta.
Le inimicizie tra noi "cominciano con una piccola cosa, una gelosia, un’invidia e poi questo cresce. E la nostra vita gira intorno a quello e quello distrugge il legame di fratellanza, distrugge la fraternità". Lo ha detto il Papa, stamane, nell'omelia pronunciata durante la Messa a Santa Marta.
Cos’è la tentazione? Papa Francesco commenta le letture della giornata a Santa Marta e spiega che la tentazione avviene con un “dialogo” del diavolo che“passo dopo passo” ci porta dove vuole lui. Ma con Gesù è diverso, per il diavolo “finisce male”, ricorda Francesco.
Dio "ci ha fatto figli, ci ha creati a Sua immagine e somiglianza, come Lui. E quando uno fa un figlio, non può andare indietro: il figlio è fatto. Ci ha dato questa identità di figlio: uomo e donna; dobbiamo aggiungere: figli. Siamo come dei, perché siamo figli di Dio". Lo ha detto stamane Papa Francesco nell'omelia pronunciata durante la Messa a Santa Marta.
Gesù “non è con le guardie che gli fanno la scorta, affinché la gente non lo toccasse. Lui cercava la gente. E la gente cercava Lui: la gente aveva gli occhi fissi su di Lui e Lui aveva gli occhi fissi sulla gente. Sì, sulla gente, sulla moltitudine – No, su ognuno! E questa è la peculiarità dello sguardo di Gesù. Gesù non massifica la gente: Gesù guarda ognuno”. Così stamane Papa Francesco nel corso dell'omelia pronunciata durante la Messa a Santa Marta.
“Il Signore dialoga sempre con quelli che invita a fare questa strada e a dire l’eccomi. Ha tanta pazienza. La vita cristiana è questo: un eccomi, un eccomi continuo di fare la volontà del Signore. E uno dietro l’altro. E’ bello leggere la Scrittura, la Bibbia, cercando le risposte delle persone al Signore, come rispondevano, e trovare quelle è tanto bello. Eccomi, io sono per fare la Tua volontà”. Lo ha detto stamane Papa Francesco nell'omelia pronunciata in occasione della Messa a Santa Marta.
Il sacerdozio di Cristo è una "grande meraviglia" che si svolge in tre tappe, "quella in cui perdona i peccati, una volta, per sempre; quella in cui intercede adesso per noi; e quella che succederà quando Lui tornerà". Lo ha detto stamane Papa Francesco nell'omelia pronunciata nella Messa mattutina a Santa Marta.
“La legge del Signore non è un modo di agire esterno, ci cambia la mentalità, c’è un cambio di cuore, un cambio di sentire, di modo di agire, un modo diverso di vedere le cose”. Così Papa Francesco nell’omelia di stamane nella Messa a Santa Marta.
Gesù insegnava con autorità - a differenza dei dottori della legge - perché “serviva la gente, spiegava le cose perché la gente capisse bene: era al servizio della gente. Aveva un atteggiamento di servitore, e questo dava autorità”. I dottori della legge invece comandavano e pretendevano obbedienza a differenza di Gesù che “mai si è fatto passare come un principe: sempre era il servitore di tutti e questo è quello che gli dava autorità”. Così stamane il Papa nell’omelia pronunciata nel corso della Messa a Santa Marta.
Dove c’è madre c’è tenerezza dice il Papa nella prima messa del nuovo anno, dedicata alla divina maternità di Maria e alla pace: “Con Maria, il Dio-Bambino imparò ad ascoltare gli aneliti, le angosce, le gioie e le speranze del popolo della promessa. Con Lei scoprì sé stesso come Figlio del santo popolo fedele di Dio”.
Giovanni il Battista, “l’ultimo dei profeti” perché dopo di lui c’è il Messia. Papa Francesco ne ha parlato nella omelia della messa di Santa Marta.
“Giuda è stato un traditore, ha peccato di brutto, ha peccato forte. Ma poi il Vangelo dice: Pentito, è andato da loro a ridare le monete. E loro cosa hanno fatto? Lo hanno lasciato solo: scartato! Il povero Giuda traditore e pentito non è stato accolto dai pastori. Perché questi avevano dimenticato cosa fosse un pastore. Erano gli intellettuali della religione, quelli che avevano il potere, che portavano avanti la catechesi del popolo con una morale fatta dalla loro intelligenza e non dalla rivelazione di Dio”. Così stamane Papa Francesco nell'omelia pronunciata in occasione della Messa a Santa Marta.
Giuda è il prototipo della pecora smarrita. Lo ha detto il Papa nell'omelia della Messa mattutina di oggi a Santa Marta. Giuda - spiega Francesco secondo quanto diffuso dalla Radio Vaticana - scappa "perché c’è quel buio nel cuore che li distacca dal gregge. E’ quella doppia vita, quella doppia vita di tanti cristiani, anche preti, vescovi… E Giuda era vescovo, era uno dei primi vescovi. Noi dobbiamo capire le pecore smarrite. Anche noi abbiamo sempre qualcosa delle pecore smarrite".
Il Natale è il mistero della piccolezza. Lo ha ricordato stamane Papa Francesco nell'omelia pronunciata nella Messa a Santa Marta.
L'Avvento ci prepara al Natale e noi dobbiamo mostrarci "vigilanti nella preghiera, operosi nella carità ed esultanti nella lode: devo pregare, con vigilanza; devo essere operoso nella carità – la carità fraterna: non solo dare un’elemosina, anche tollerare la gente che mi dà fastidio, tollerare a casa i bambini quando fanno troppo rumore, o il marito o la moglie quando ci sono difficoltà, o la suocera ma tollerare. E anche la gioia di lodare il Signore: esultanti nella gioia. Così dobbiamo vivere questo cammino, questa volontà di incontrare il Signore. Per incontrarlo bene. Non stare fermi. E incontreremo il Signore". Lo ha detto il Papa, stamane, pronunciando l'omelia nella Messa mattutina a Santa Marta.
“Ci farà bene pensare: 'Ma come sarà quel giorno in cui io sarò davanti a Gesù? Quando Lui mi domanderà sui talenti che mi ha dato, che ne ho fatto; quando Lui mi chiederà come è stato il mio cuore quando è caduto il seme, come è stato il cammino, le spine: quelle Parabole del Regno di Dio. Come ho ricevuto la Parola? Con cuore aperto? L’ho fatta germogliare per il bene di tutti o di nascosto?”. Così Papa Francesco - secondo quanto diffuso dalla Radio Vaticana - offrendo una meditazione sulla morte nell'omelia della Messa quotidiana a Santa Marta.
Il passo del Vangelo in cui Gesù caccia i mercanti dal Tempio ha offerto a Papa Francesco una nuova occasione per mettere in guardia il cristiano dalla idolatria del denaro.
Il cristiano non deve essere tiepido nè tranquillo senza consistenza. Lo ha ribadito stamane il Papa nel corso della Messa quotidiana a Santa Marta.