“Quando parliamo di sostenibilità, non possiamo trascurare l’importanza dell’inclusione e dell’ascolto di tutte le voci, specialmente di quelle normalmente emarginate da questo tipo di discussioni, come quelle dei poveri, dei migranti, degli indigeni e dei giovani”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo in Udienza i partecipanti alla Conferenza Internazionale “Religions and the Sustainable Development Goals (SDGs): Listening to the cry of the earth and of the poor”, promossa dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e dal Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, in corso in Vaticano, nell’Aula nuova del Sinodo, dal 7 al 9 marzo.
Le religioni possono contribuire allo sviluppo sostenibile? Si cercherà di dare risposta a questa domanda alla Conferenza Internazionale “Religions and the Sustainable Development Goals (SDGs): Listening to the cry of the earth and of the poor”, promossa dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e dal Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, che si svolgerà in Vaticano, presso l’Aula nuova del Sinodo, dal 7 al 9 marzo 2019
Sì agli obiettivi di sviluppo sostenibile, ma sempre nell’ottica di uno sviluppo umano integrale. L’arcivescovo Richard Paul Gallagher, “ministro degli Esteri vaticano,” ha preso la parola il 26 settembre alle Nazioni Unite, il giorno dopo il discorso di Papa Francesco. A conti fatti, l’adozione degli obiettivi di sviluppo sostenibile non poteva essere evitata. Ma la Santa Sede non manca di mettere i suoi puntini sulle “i”.
Con una dichiarazione finale che riprende i temi della Laudato Si, i sindaci delle grandi città dei cinque continenti arrivati in Vaticano certificano ancora una volta che il cambiamento climatico indotto dall’uomo è una realtà scientifica, e testimoniano in una dichiarazione finale il loro impegno come sindaci a costruire “nelle nostre città e insediamenti urbani, facilitazioni per i poveri e persone in situazioni marginalizzati” e a “ridurre la loro esposizione a eventi legati al clima e ad altri shock e disastri economici, sociali e ambientali.”