Questa nuova edizione del Messale Romano – la terza in lingua italiana – si è resa necessaria “per l’evoluzione del linguaggio e per la necessità che anche il Messale fosse attento alla contemporaneità, usando un linguaggio più inclusivo, anche nella scelta delle annotazioni musicali all’interno. Il nuovo Messale è un libro corale, rinnovato nel formato, nella veste grafica e nell’apparato iconografico”. Lo ha detto Monsignor Stefano Russo, Segretario Generale della CEI, presentando la terza edizione italiana del Messale Romano in uso da domenica scorsa, I di Avvento.
Da domenica prossima 29 novembre, I di Avvento, entra il vigore la nuova edizione del Messale che apporta alcune modifiche alla traduzione di alcuni testi liturgici, tra cui Padre nostro e Gloria. Aci Stampa ha parlato di queste modifiche e del loro significato con Monsignor Claudio Maniago, Vescovo di Castellaneta e Presidente della Commissione CEI per la Liturgia, tra i principali curatori di questo lungo e delicato lavoro.
“Se pensate che si è lavorato per 18 anni per arrivare a questa pubblicazione… un lavoro lungo e anche complesso che è partito nel 2002, un lavoro lungo e delicato anche perché si trattava di un libro importante per la nostra chiesa italiana, anzi fra i libri liturgici è IL libro più importante, un lavoro lungo e anche faticoso”. Lo ha detto Monsignor Claudio Maniago, Vescovo di Castellaneta e Presidente della Commissione Cei per la liturgia, presentando nella Basilica di San Giovanni in Laterano al clero romano il nuovo Messale che entrerà in vigore dalla prossima Prima Domenica di Avvento.