Il 7 maggio nell’anno del Grande Giubileo del 2000 Giovanni Paolo II disse al Colosseo: “L’esperienza della seconda guerra mondiale e degli anni successivi mi ha portato a considerare con grata attenzione l’esempio luminoso di quanti, dai primi anni del Novecento sino alla sua fine, hanno provato la persecuzione, la violenza, la morte, per la loro fede e per il loro comportamento ispirato alla verità di Cristo. E sono tanti! La loro memoria non deve andare perduta, anzi va recuperata in maniera documentata”.
Sono 23 i missionari uccisi nel mondo nel 2017, e di questi 13 sono sacerdoti. La maggior parte dei martiri sono avvenuti in America, quindi Africa ed Asia. Sono i dati del rapporto annuale di Fides, l’agenzia della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, che a fine anno traccia il bilancio di sacerdoti e operatori pastorali che hanno incontrato il martirio nel corso dell’anno.
“Se guardiamo bene, la causa di ogni persecuzione è l’odio del principe di questo mondo verso quanti sono stati salvati e redenti da Gesù con la sua morte e con la sua risurrezione”.