Quattro giorni in Armenia per il nunzio Bettencourt, per visitare le attività cristiane, parlare con il Catholicos della Chiesa Apostolica Armena, ma anche con il presidente e il ministro degli Esteri, e dare speranza ai profughi del Nagorno Karabakh. All’indomani del conflitto con l’Azerbaijan, concluso con un doloroso accordo che cede molti territori a Baku e mette a rischio lo storico patrimonio culturale cristiano nella regione che in armeno è chiamata Artsakh, l’arcivescovo José Bettencourt, nunzio in Georgia e Armenia, con sede a Tbilisi, ha portato il saluto e la solidarietà del Papa ad una popolazione ancora scioccata.