Nel 1964 Paolo VI creò il Segretariato per i non Cristiani, frutto del lavoro per la Dichiarazione Conciliare Nostra Aetate che fu approvata nel 1965.
La Dichiarazione conciliare Nostra Aetate – che oggi compie 55 anni – ha contribuito in maniera inequivocabile ai progresso compiuti nelle relazioni tra Cattolici ed Ebrei. Lo affermano il Cardinale Kurt Koch, Presidente della Commissione vaticana per i rapporti religiosi con gli ebrei e il Rabbino Noam Marans, Presidente del Comitato ebraico internazionale per le consultazioni interreligiose.
La scorsa estate alcuni lettori avranno notato il tentativo di sollevare una polemica per uno scritto del Papa emerito Benedetto XVI sul dialogo ebraico- cristiano. In Italia tutto si è spento in poco tempo perché il testo in questione era scritto in tedesco e, ancora oggi, non c’è una traduzione ufficiale.
È un “fecondo momento di dialogo” quello che si sta vivendo tra Cattolicesimo ed Ebraismo. Un dialogo che “nonostante le differenze teologiche” deve andare avanti in una sempre più stretta collaborazione. Lo dice Papa Francesco, incontrando la Conferenza dei Rabbini Europei, il Consiglio Rabbinico d’America e della Commissione del Gran Rabbinato d’Israele.
Il 28 ottobre 1965 veniva promulgata la dichiarazione conciliare Nostra Aetate grazie alla quale la Chiesa ha compiuto grandi passi nei rapporti con l'ebraismo, rovesciando duemila anni di pregiudizi e antisemitismo.
Uno dei frutti della Nostra Aetate? Lo stabilimento delle relazioni diplomatiche tra Israele e Santa Sede. Zion Evrony, ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, lo ha spiegato lo scorso 2 dicembre commemorando i cinquanta anni della Nostra Aetate.
Al termine dell’Udienza generale interreligiosa di oggi, dedicata dal Papa al 50° della dichiarazione Nostra Aetate del Concilio Vaticano II i rappresentanti delle confessioni non cristiane che hanno presenziato all’incontro con il Papa hanno successivamente raggiunto la Sala Stampa Vaticana per un briefing con i giornalisti.
“Il Concilio Vaticano II, nel porsi all’ascolto di un mondo in rapido cambiamento e che esigeva delle risposte adeguate, si adoperò perché la testimonianza del Vangelo di Gesù giungesse laddove le frontiere sembravano insormontabili e più complicate: nel cuore degli uomini e delle donne che praticano altre religioni e volle che ciò avvenisse in maniera amichevole e rispettosa.”
Mercoledì 9 settembre in occasione del 50 mo anniversario della Dichiarazione conciliare “Nostra aetate”, una delegazione di vescovi e rabbini tedeschi visiterà oggi, 9 settembre, la Sinagoga romana, ed incontrerà il rabbino capo di Roma, Riccardo di Segni.