Mons. Matthew Kukah, vescovo di Sokoto (Nigeria), in un colloquio con Aiuto alla Chiesa che Soffre afferma che il debole e corrotto governo nigeriano è responsabile della degenerazione del conflitto in atto e che la comunità internazionale deve contribuire al ripristino dell’ordine pubblico nel Paese.
"Noi cristiani in Nigeria siamo davvero perseguitati. Ogni giorno dei nostri fratelli vengono massacrati per strada". In un toccante video inviato stamane da Maiduguri – nel nord del Paese - ad Aiuto alla Chiesa che Soffre, il sacerdote nigeriano don Joseph Bature Fidelis esprime tutto il suo dolore e la preoccupazione per i cristiani in Nigeria, dove si teme in questi giorni anche per la sorte dei quattro seminaristi del Seminario Maggiore “Buon Pastore” di Kaduna, nell’omonimo Stato federato della Nigeria, rapiti la sera dell’8 gennaio scorso da sequestratori non ancora identificati. I loro nomi sono Pius Kanwai (19 anni), Peter Umenukor (23 anni), Stephen Amos (23 anni) e Michael Nnadi (18 anni).
Natale di sangue per i cristiani di Nigeria. Sono stati 11 i cristiani fucilati decapitati nel giorno di Natale in una località imprecisata, mentre altri cristiani sono stati uccisi in una località imprecisata nel Nord Est del Paese. Attentati rivendicati dai miliziani dello Stato Islamico nella provincia dell’Africa Occidentale (Iswap), una fazione di Boko Haram particolarmente fedele al cosiddetto Stato Islamico.
Papa Francesco ha accettato stamane la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi nigeriana di Abuja presentata dal Cardinale John Olorunfemi Onaiyekan per raggiunti limiti di età. Il Papa ha chiamato a succedergli Monsignor Ignatius Ayau Kaigama, finora Vescovo Coadiutore.
Papa Francesco riceve in questi giorni i Vescovi della Nigeria giunti in Vaticano per la Visita ad Limina.
Mentre il Papa e alcuni cardinali e vescovi della Curia sono in ritiro ad Ariccia, il lavoro della Santa Sede procede.
"Con il Rosario, l´amore di Dio e l´amore per il prossimo combattiamo il terrorismo in Nigeria. Questa è la nostra filosofia".
E’ stato liberato don Maurizio Pallù, il sacerdote della diocesi di Roma rapito venerdì scorso nel sud della Nigeria. La liberazione è avvenuta ieri sera dopo trattive della Farnesina. Non è ancora chiaro se sia stato pagato un riscatto.
Don Maurizio Pallù, 63 anni, sacerdote della Diocesi di Roma in missione da 3 anni in Nigeria è stato sequestrato oggi nel Paese africano. Sul caso sta lavorando l’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri mentre la Procura di Roma ha aperto un fascicolo.
Il cordoglio del Papa per l’assalto ai cristiani in Nigeria è arrivato oggi con un telegramma a firma del cardinale Parolin.
"Gli uomini di Boko Haram sono venuti a casa mia, hanno portato via tutto e poi hanno intimato a mio marito di convertirsi all’Islam. Quando ha rifiutato lo hanno ucciso davanti ai miei occhi". È la storia di Esther raccontata con un filo di voce ad una delegazione di Aiuto alla Chiesa che Soffre che recentemente ha visitato la diocesi di Maiduguri nel Nord della Nigeria.
Le parole che il Papa ha pronunciato di fronte alla delegazione della diocesi di Ahiara sono state rese note dall’agenzia Fides il 9 giugno, e poi dalla Sala Stampa della Santa Sede. Ed è una presa di posizione durissima contro clero e fedeli che hanno rifiutato il vescovo nominato nella diocesi perché di etnia diversa a quella della regione.
È una situazione “inaccettabile” quella che si vive nella diocesi di Ahiara, che ha rifiutato il suo vescovo nel 2012 e vive ancora in un forte odio etnico. Lo ha sottolineato Papa Francesco, riporta un comunicato della Sala Stampa vaticana, dopo aver incontrato i vescovi di quella diocesi nigeriana in visita ad limina.
Nella diocesi nigeriana di Pankshin 65 religiose appartenenti alla Congregazione di Nostra Signora di Fatima curano l’educazione religiosa e l’istruzione di centinaia di bambini. La diocesi, eretta da Papa Francesco il 18 marzo 2014, si trova nello Stato di Plateau, situato al centro della Repubblica federale della Nigeria.
"Il numero di cristiani uccisi aumenta ogni giorno e le fosse comuni sono disseminate attorno a noi. Il governo nigeriano non soltanto fa poco o niente per fermare questa ondata di terrore, ma ritengo fornisca anche le armi agli estremisti". È la denuncia di monsignor Joseph Bagobiri, vescovo di Kafanchan in Nigeria, ad Aiuto alla Chiesa che Soffre.
“Dal 2006 al 2014 oltre 12.000 cristiani uccisi, circa 2.000 chiese distrutte, e 1,4 milioni di sfollati in Nigeria.”. Mons. Joseph D. Bagobiri, Vescovo della diocesi di Kafanchan, nello Stato di Kaduna, Repubblica federale di Nigeria, cita questi dati nel corso di un incontro nella sede romana di Aiuto alla Chiesa che Soffre.
Da oggi i cardinali elettori in un futuro conclave sono 112. Compie infatti oggi 80 anni il Cardinale nigeriano Anthony Olubunmi Okogie, Arcivescovo emerito di Lagos, ed esce dunque dal gruppo di porporati con diritto di voto per l'elezione papale.
"Dalla Nigeria ci uniremo a voi in preghiera per ricordare e sostenere i cristiani perseguitati nel nostro paese e in tante altre parti del mondo".
Sono stati pubblicati oggi tre messaggi a firma del Cardinale Segretario di Stato Vaticano a nome del Papa.
Negli ultimi sei anni la setta islamista Boko Haram ha mietuto decine di migliaia di vittime e costretto oltre due milioni e 100mila persone, di cui un milione e 400mila bambini, ad abbandonare le proprie case. Le violenze hanno gravemente colpito la Nigeria, specie nel Nord del paese, ma anche stati confinanti come il Camerun.