“Se scoppia la guerra, il Niger sarà distrutto. I proiettili non risparmieranno la popolazione, che sarà la più colpita. Sappiamo quando una guerra inizia, ma mai quando finisce. Guardate la Libia. Questa guerra distruggerà la coesione sociale e il Niger diventerà ingestibile, chiunque lo governi», avverte capo della Diocesi della capitale nigerina”: Così dichiarava l’arcivescovo di Niamey, mons. Laurent Lompo, a pochi giorni dall’avvenuto golpe di Stato nel Niger nella scorsa estate.
Padre Pier Luigi Maccalli, il religioso italiano rapito in Niger nel settembre di due anni fa, è stato liberato ieri sera in Mali.
“Il Vescovo della diocesi di Niamey, Monsignor Djalwana Laurent Lompo, afferma che padre Pier Luigi Maccali, il missionario italiano rapito lo scorso 17 settembre, è vivo e sta bene. Non ha potuto dirci, per motivi di sicurezza, su quali elementi fonda questa affermazione, ma ci ha chiesto di credere che lo dice con tutta sincerità e verità”. Lo afferma in una nota diffusa dalla Agenzia Fides Padre Désiré Salako, Superiore del Distretto della Società per le Missioni Africane di Benin-Niger.
Le visite ad limina delle Conferenze Episcopali nazionali non si fermano, e in Vaticano in questi giorni sono arrivati per incontrare Papa Francesco i Vescovi di Burkina Faso e Niger che insieme costituiscono una unica Conferenza Episcopale.
Mauritania, Nepal, Trinidad e Tobago, Sudan, Kazakhstan e Niger, sei paesi i cui ambasciatori, non residenti, oggi hanno portato le loro credenziali al Papa che li ha ricevuto con un breve discorso:
Le violenze contro i cristiani in Niger non hanno fermato la vita delle parrocchie che nelle diocesi di Niamey e Zinder hanno visto un grande sforzo collettivo per ricostruire le chiese. Con il sostegno di cristiani, ma anche di non cristiani i luoghi di culto incendiati all’inizio di quest’anno da gruppi di integralisti islamici stanno rinascendo.