Il 12 giugno 1964, a Roma, spira il chierico Nicola D'Onofrio. Studente camilliano, prossimo al sacerdozio, la sua esistenza terrena è interrotta ad appena ventuno anni. Un brutto male ne mina il fisico ma non lo spirito, vivendo Dio nel segreto del proprio cuore.
Camilliano doc, si potrebbe definire Nicola d’Onofrio: una vita spesa per Dio e i fratelli. Il primo biografo di San Camillo de Lellis, padre Sanzio Cicatelli, presentava San Camillo come una incarnazione perfetta della figura del “buon samaritano”. Il Venerabile Nicola d’Onofrio aveva manifestato - fin dalla sua giovinezza - di voler seguire le orme del Fondatore dei Camilliani. Il 7 ottobre 1961 fa la prima professione, con i tre voti comuni a tutte le congregazioni religiose: povertà, castità e obbedienza. A questi, si aggiunge il quarto, proprio dei Camilliani: il servizio agli ammalati e ai sofferenti. Verso la fine del 1962, avverte i primi sintomi della malattia - un teratocarcinoma - che l’avrebbe portato alla morte a soli 21 anni. Nicola rimane un esempio di santità per come ha condotto i suoi ultimi giorni di vita: anche ammalato, non ha mai fatto mancare a chiunque il suo sorriso.