"Non è facile seguire il Signore, comprendere il suo modo di agire, fare nostri i suoi criteri e i suoi esempi" eppure
Non aveva accettato di andare in esilio prima del processo che lo aveva condannato per alto tradimento. Ma il vescovo di Matagalpa Rolando Álvarez ha accettato però la mediazione della Santa Sede, che è in corso già dallo scorso luglio, e il 14 gennaio è stato annunciato che lui, un altro vescovo e altri 15 sacerdoti e due seminaristi incarcerati erano stati portati dal Nicaragua verso il Vaticano. Le prime foto del loro arrivo in Vaticano, accolti dal Cardinale Pietro Parolin, stanno già circolando, senza una attirbuzione precisa.
La polizia nicaraguense ha arrestato mercoledì 20 dicembre il vescovo di Siuna, mons. Isidoro del Carmen Mora Ortega: è il secondo vescovo essere arrestato dalla dittatura guidata da Daniel Ortega.
"E' stato chiesto alla Santa Sede
La repressione del regime del Nicaragua contro la Chiesa Cattolica non conosce sosta. Venerdì scorso la polizia locale ha arrestato Padre Osman José Amador Guillen, 36 anni, della diocesi di Estelí. Secondo quanto si apprende il sacerdote è stato arrestato durante una riunione in cattedrale insieme ad altri confratelli.
Dopo l’arresto di un vescovo (Álvarez di Matagalpa) e di vari sacerdoti, la chiusura delle università cattoliche, il blocco di diversi media legati alla Chiesa cattolica, il regime di Daniel Ortega in Nicaragua colpisce la Chiesa bloccando l’accesso ai conti correnti di diverse diocesi e parrocchie, a partire dall’arcidiocesi di Managua. Al momento, non ci sono dichiarazioni ufficiali della Chiesa nicaraguense riguardo la situazione, che rischia di condannare le diocesi alla “morte finanziaria”.
Il Ministero dell'Interno del Nicaragua ha annunciato tramite un media ufficiale lo "scioglimento volontario" dell'Università Cattolica dell'Immacolata Concezione dell'Arcidiocesi di Managua, che funzionava come centro di formazione per seminaristi nella capitale nicaraguense.
La repressione del regime del Nicaragua contro la Chiesa Cattolica non si ferma. Due suore costaricane che prestavano servizio presso una casa per anziani sono state espulse dal Paese. Risiedevano in Nicaragua da decenni.
Un media legato alla dittatura di Ortega in Nicaragua ha pubblicato un video con le prime dichiarazioni di monsignor Rolando Álvarez, condannato a 26 anni e 4 mesi di carcere, accusato di essere un "traditore della patria" e di cui non si avevano più notizie.
"Esprimiamo preoccupazione per la situazione di prova e persecuzione che sta vivendo la Chiesa del Nicaragua. Preghiamo, in particolare, per il Vescovo Rolando Álvarez, condannato a 26 anni di carcere in base a un procedimento del tutto arbitrario e ingiusto, e per quanti sono sottoposti a qualsiasi forma di restrizione della libertà o sono stati deportati negli Stati Uniti. Con grande dolore denunciamo questa grave ferita per lo Stato di diritto". Questo il messaggio di solidarietà inviato oggi dai vescovi italiani.
Il governo del Nicaragua, guidato dal dittatore Daniel Ortega, ha espulso il sacerdote italiano Cosimo Damiano Muratori, residente nel Paese da circa quaranta anni.
Dopo l’appello del Papa per il vescovo di Matagalpa Rolando Álvarez, condannato a 26 anni di carcere dal regime del Nicaragua, anche il Vescovi europei prendono posizione con una nota firmata dal Presidente del CCEE, l’Arcivescovo Gintaras Grušas.
La dittatura di Daniel Ortega in Nicaragua ha condannato venerdì 10 febbraio il Vescovo di Matagalpa, Mons. Rolando Álvarez Lagos, a 26 anni e 4 mesi di carcere, accusato di essere un “traditore della patria”.
L'arresto del vescovo Alvarez di Matagalpa, in Nicaragua, è un "atto gravissimo", che non solo deve tenere alta l'attenzione su quello che accade contro i cristiani, ma che colpisce anche i diritti umani. Il Cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, fa avere, a nome dei vescovi italiani, la sua vicinanza ai vescovi del Nicaragua in una lettera inviata all'arcivescovo Herrera, presidente dei vescovi dello Stato centro-americano.
La Polizia nicaraguense si è introdotta nella casa episcopale della diocesi di Matagalpa e ha rapito il suo Vescovo, Mons. Rolando Álvarez, e i sacerdoti, seminaristi e un laico che erano con lui.
Lo scorso venerdì 5 agosto, nel mezzo della repressione della dittatura di Daniel Ortega in Nicaragua, il Vescovo di Matagalpa, Mons. Rolando Álvarez, è stato praticamente sequestrato in casa e gli è stato impedito di uscire, al che ha risposto pacificamente cantando “Amigo ”, del famoso cantautore brasiliano Roberto Carlos.
In queste ore si è verificato un attentato alla Cattedrale della capitale del Nicaragua, Managua. Un uomo ha lanciato una bomba molotov dentro la Chiesa, provocando un incendio che ha danneggiando l'antico crocifisso. Il cardinale Leopoldo José Brenes, arcivescovo di Managua, lo ha definito "un atto terroristico”.
La Chiesa in Nicaragua è sempre stata vicina alla popolazione, lì dove l’impegno evangelico è anche un impegno per la promozione umana. Ed è per questo che il vescovo Silvio José Baez, ausiliare di Managua, non ha mai avuto paura di dire quello che c’era da dire. Minacciato di morte, richiamato a Roma da Papa Francesco, ha portato avanti il suo lavoro pastorale. Da Miami, dove si trova con la sua famiglia in esilio e dove è rimasto bloccato per l’emergenza coronavirus, ha lanciato una denuncia fortissima contro il governo nicaraguense: invece di prendere misure preventive, sta promuovendo attività con moltitudini di persone che lo favoriscono.
Gruppi paramilitari legati al governo ieri hanno fatto irruzione e occupato la Cattedrale di Managua, capitale del Nicaragua. Ne ha dato notizia una nota dell'Arcidiocesi.
C’è sempre preoccupazione per la situazione in Nicaragua, il nunzio in Ucraina in una intervista spiega la situazione del Paese, gli esuli cubani guardano alla Santa Sede come un possibile mediatore: la settimana dopo l’Urbi et Orbi di Pasqua, proseguono le attività della Santa Sede su vari fronti.