La comunità cristiana del Nepal teme per il suo futuro. Secondo quanto riferiscono ad Aiuto alla Chiesa che Soffre fonti vicine alla Chiesa locale, tra gli appartenenti alla minoranza – appena lo 0,5% della popolazione – cresce la sensazione di insicurezza in seguito agli attentati dinamitardi che nella notte tra il 14 ed il 15 settembre hanno colpito tre chiese protestanti.
Secondo quanto ha riferito la Radio Vaticana la visita in Nepal del Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, è stata annullata per motivi di sicurezza e rinviata a data da destinarsi.
"Ho visto case cadere come castelli di carta. La gente correva in tutte le direzioni per salvarsi. Era davvero una scena impressionante". Così monsignor Paul Smith, vicario apostolico del Nepal racconta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre la scossa di terremoto che ha colpito il paese asiatico sabato 25 aprile.
100mila dollari per le emergenze del Terremoto in Nepal, “a nome del Santo Padre”. E’ il primissimo stanziamento del Pontificio Consiglio “Cor Unum” inviato alla Chiesa locale “per il soccorso alle popolazioni” e per il “sostegno delle opere di assistenza svolte in favore degli sfollati e dei terremotati”: “vuole essere – spiegano dal Dicastero vaticano - una prima e immediata espressione concreta dei sentimenti di spirituale vicinanza e paterno incoraggiamento nei confronti delle persone e dei territori colpiti, che Papa Francesco ha assicurato nel corso del Regina Coeli di domenica 26 aprile”.
La Conferenza Episcopale Italiana risponde all'appello lanciato ieri da Papa Francesco per le popolazioni colpite dal terremoto
Il Papa mette in guardia: non possiamo fermarci alla contemplazione del buon pastore. Bisogna mettersi alla sua sequela. Specialmente chi ha “la missione di guide nella Chiesa – sacerdoti, Vescovi, Papi – sono chiamati ad assumere non la mentalità del manager ma quella del servo
Papa Francesco si è detto “profondamente addolorato” apprendendo la notizia “del terremoto e della conseguente perdita di molte centinaia di vite umane in Nepal e nei Paesi vicini”.