Dalla Siria all’Ucraina, dallo Yemen alla penisola coreana, dai cristiani perseguitati ai bambini e agli indifesi, il tradizionale messaggio urbi et orbi di Natale di Papa Francesco è, come tradizione, una panoramica delle zone del mondo considerate più in difficoltà. L’appello del Papa non è semplicemente per la pace. Il suo augurio di buon Natale è “un augurio di fraternità”, perché “quel Bambino nato dalla Vergine Maria” ci dice “che Dio è padre buono e che noi siamo tutti fratelli”, ed è “questa verità che sta alla base della visione cristiana dell’umanità”.
L’Evangelista Luca inserisce la nascita di Cristo in una cornice storica solenne e grandiosa. Ricorda che essa avvenne al tempo dell’Imperatore Cesare Augusto. Questi aveva posto fine ad una guerra civile che, per circa 100 anni, aveva devastato l’Impero romano. In ricordo della conquistata pace fece edificare un grande altare, che esiste ancora oggi: l’Ara Pacis Augustae.
Betlemme “significa casa del pane. In questa casa il Signore dà oggi appuntamento all’umanità. Egli sa che abbiamo bisogno di cibo per vivere. Ma sa anche che i nutrimenti del mondo non saziano il cuore. L’uomo è diventato avido e vorace. Avere, riempirsi di cose pare a tanti il senso della vita. Un’insaziabile ingordigia attraversa la storia umana, fino ai paradossi di oggi, quando pochi banchettano lautamente e troppi non hanno pane per vivere”. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia della Messa della Notte di Natale, celebrata solennemente nella Basilica Vaticana insieme a decine tra cardinali e vescovi concelebranti.
“Vorrei salutare i ragazzi e le ragazze dell’Esercito che vivono il Natale lontano da casa, in servizio in Italia che fuori dall’Italia. Vorrei dirvi prima di tutto grazie per il vostro servizio”. Così Papa Francesco in un video messaggio di auguri natalizi rivolto ai soldati italiani e pubblicato nel pomeriggio sulla pagina Facebook dell’Esercito Italiano.
Avviciniamoci al Natale con l’atteggiamento di Maria, un “abbandono umile e fiducioso alla volontà di Dio”. Lo ha detto il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, in occasione della Messa - celebrata ieri - all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in vista delle festività natalizie.
Festa natalizia oggi in Aula Paolo VI per la ultima udienza prima di Natale.
Tutto secondo tradizione. Nessuna sorpresa negli appuntamenti di Papa Francesco per il periodo di Natale, che celebrerà nella notte della viglia, pronuncerà il tradizionale messaggio urbi et orbi nel giorno di Natale, terminerà l’anno presiedendo il canto del Te Deum e celebrerà poi la Messa dell’Epifania
Ogni giorno, fino a Natale, un animale da scoprire con giochi, storie e pagine da colorare. Gioca, colora, leggi e sogna con gli animali del presepe. Aspettando il Natale di Edizioni Terra Santa, è frutto del lavoro congiunto di Roberta Russo, editor e traduttrice, impegnata da anni nella pubblicistica sui temi religiosi, e di Mariangela Mariotta, grafica da più di trent’anni, esperta di libri per bambini.
I dipinti di Marcello d'Agata, detenuto condannato all'ergastolo, sono stati scelti all'Ufficio filatelico della Città del Vaticano come i nuovi francobolli di Natale. Un segno di “speranza e riscatto”.
La magnifica Arena di Verona ospiterà dal 7 dicembre al 12 gennaio 2018, l'edizione numero 34 della rassegna "Presepi dal Mondo in Arena". La manifestazione, organizzata dalla Fondazione Verona per l'Arena in collaborazione con Comune e Provincia di Verona, Diocesi di Verona, Regione Veneto, Camera di Commercio e Conferenza Episcopale Italiana, è attesa ormai in tutto il mondo. Sarà per la cornice che suggella lo spirito del Natale.
Era il Natale del 1982 quando per la prima volta Giovanni Paolo II fece collocare un abete ornato nel centro del colonnato del Bernini. Quell'abete era un dono di un contadino polacco, che lo trasportò fino a Roma sul suo camion. Da allora in poi, per espresso volere del Santo Padre, puntualmente si ripete la tradizione a ricordo della Natività di Gesù: un presepe viene allestito ai piedi dell’obelisco e alla sua destra viene eretto l’albero di Natale, donato ogni anno da una regione montana diversa dell’Europa. Ma quali sono le origini dell’Albero di Natale? Perché si posiziona sempre accanto al presepe durante le feste del Natale del Signore?
Non tutti sanno che a Roma, nel cuore del rione Monti c’è la chiesa dei SS. Quirico e Giulitta, che ospita tutto l’anno un Museo dedicato al presepe. Se ne occupa l’Associazione Italiana Amici del Presepe, fondata a Roma nel 1953 ed eretta canonicamente nel 1967, che si prefigge di mantenere viva la tradizione del presepio, diffondendola sempre più, e studiarne ed evidenziarne tutti gli aspetti: religiosi, storici, folcloristici e tecnici.
“Non è Natale se non vai a visitare 100 Presepi” così hanno chiamato un gruppo su facebook ; infatti non c’è Natale a Roma negli ultimi 42 anni dove non venga inaugurata l’Esposizione Internazionale “100 Presepi” che nelle Sale del Bramante in Piazza del Popolo, accoglie i visitatori dalle ore 10,00 alle 20,00 (interrottamente)dal 23 novembre al 7 gennaio 2018 anche nei giorni festivi compreso 8 dicembre, Natale, Santo Stefano, Capodanno ed Epifania.
Lo scorso 21 dicembre Papa Francesco si è recato al monastero Mater Ecclesiae per porgere gli auguri natalizi al Papa Emerito Benedetto XVI. Ne ha dato notizia oggi la Sala Stampa della Santa Sede.
La nascita del Figlio di Dio nella carne avviene al tempo dell’imperatore romano Cesare Ottaviano, il quale, nell’anno 27 prima di Cristo, si era fatto attribuire dal Senato il titolo di Augusto che significa “degno di adorazione” e quindi pretendeva che gli fosse tributato il culto riservato alla divinità. Era un uomo il cui potere influenzava il mondo e smuoveva a suo piacimento le folle. Ecco il censimento.
Dando alla luce Gesù, “Maria ci ha dato la Luce. Tutto, in quella notte, diventava fonte di speranza”. Lo ha detto il Papa, aprendo l’omelia della Messa della Notte di Natale, presieduta nella Basilica Vaticana.
Nel Vangelo dell’Annunciazione l’Angelo del Signore spiega a Maria nel dettaglio il piano di Dio nei suoi confronti. “La risposta di Maria invece è una frase breve, che non parla di gloria o di privilegio, ma solo di disponibilità e di servizio: ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola. Anche il contenuto è diverso. Maria non si esalta di fronte alla prospettiva di diventare addirittura la madre del Messia, ma rimane modesta ed esprime la propria adesione al progetto del Signore”. Lo ha detto il Papa stamane all’Angelus, in occasione della IV Domenica di Avvento.
Natale è alle porte e i vescovi italiani vogliono entrare nella case dei fedeli con un messaggio di augurio e…non solo.
Dopo gli auguri alla Curia Romana nella Sala Clementina, Papa Francesco ha raggiunto l’Aula Paolo VI per un momento di festa con i dipendenti vaticani.
La Curia al servizio delle Chiese locali, ad extra il servizio diaconale della Chiesa di Roma, l’impegno ad essere antenne emittenti e riceventi, e il dispiacere per chi ha tradito la sua fiducia.