Dal 22 febbraio al 7 maggio 2023, il Museo Diocesano di Milano ospita uno dei capolavori di Masaccio. Si tratta della "Crocifissione", oggi conservata al Museo di Capodimonte a Napoli.
Dal 25 novembre al Museo diocesano di Milano si potrà ammirare il “Presepe del Gernetto” di Francesco Londonio (1723-1783), così chiamato dalla villa Gernetto a Lesmo, in Brianza, per la quale fu realizzato, probabilmente su commissione del conte Giacomo Mellerio.
Sarà una settimana di avventure, giochi e laboratori artistici per i bambini e ragazzi dai 5 ai 12 anni al Museo Diocesano di Milano. L'avventura è prevista dal 7 all'11 settembre.
Riapre il Museo Diocesano di Milano. E sarà di nuovo possibile visitare la collezione permanente e la mostra temporanea "Gauguin, Matisse, Chagall", prorogata fino al prossimo 4 ottobre, con accesso contingentato e con nuove disposizioni volte a tutelare la sicurezza dei visitatori e del personale.
Gli incontri sui capolavori del genio del Rinascimento si terranno all'aperto nel chiostro, nei primi 3 martedì di luglio e mercoledì 24, dalle 18.30: con l'ingresso a 10 euro si potrà anche prendere un aperitivo al Bistrot, gestito dai ragazzi di "Cometa", e visitare la mostra di Magnum Photos.
Uno straordinario evento culturale a Milano: l'esposizione della "Via al Calvario" di Gaetano Previati donata al museo intitolato al Cardinal Martini e la versione proveniente da Tortona, insieme alla Via Crucis del maestro del divisionismo. Inoltre ci saranno iniziative appositamente ideate per scuole, oratori, parrocchie.
Anche per l’estate 2017 “il Museo Diocesano Carlo Maria Martini”, a partire dal tema proposto dalla Fom (Fondazione diocesana per gli oratori milanesi), propone agli oratori estivi un percorso tra arte, natura e storia alla scoperta delle meraviglie del creato.
“Si tratta di un omaggio dovuto. Oltre che la più ragionevole, è sembrata a tutti anche la scelta più significativa, sia per la Chiesa, sia per la città. In primo luogo perché è stato Martini a promuovere l’idea del Museo, e poi per la poliedricità della sua figura e la sua capacità di dialogare con tanti mondi della cultura. La sua idea era quella di cominciare a far godere la città di questi beni. Ora lavoreremo assieme alla Fondazione Carlo Maria Martini per celebrare al meglio questo fatto”.