In tre giorni a Ginevra, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, ha tenuto interventi sulla questione della pace e dei diritti umani e partecipato ad una conferenza sulla cancellazione del debito estero, grande tema del Giubileo di quest’anno.
Settimana diplomatica particolarmente ricca per la Santa Sede, mentre tutti ora sono con il fiato sospeso per il ricovero in ospedale di Papa Francesco per il persistere della bronchite. Ma, fino al ricovero dello scorso 14 febbraio, l’attività è proseguita incessante, nonostante una bronchite persistente sin da dicembre. Basti pensare che Papa Francesco ha incontrato la mattina prima del ricovero il premier slovacco Robert Fico.
Papa Francesco ha incontrato lo scorso 7 marzo il leader dell’opposizione di Catalogna, Salvador Illa. È l’ennesimo segno di attenzione del Papa nei confronti della Catalogna, anche perché lo scorso 6 novembre il Papa aveva incontrato il presidente di Catalogna Pere Aragonés. Per diverso tempo, si è pensato anche a un possibile viaggio di Papa Francesco a Manresa per il cinquecentenario della presenza di Sant’Ignazio, fondatore dei Gesuiti, nel 2022. Quel viaggio non ha mai avuto luogo.
Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, parteciperà ad un evento collegato alla 46esima sessione del Consiglio dei Diritti Umani a Ginevra. E così farà anche l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i rapporti con gli Stati. Che indirizzerà anche un intervento alla Conferenza per il Disarmo, il primo di un “ministro degli Esteri” vaticano all’assise.
Per la prima volta, Francesca Di Giovanni prende la parola ad un consesso internazionale nel suo nuovo ruolo di “viceministro degli Esteri” vaticano sul tema del multilaterale. È successo a Vienna, dove Di Giovanni ha parlato a nome dell’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i rapporti con gli Stati.
Lo scorso 8 ottobre, Papa Francesco ha nominato il nunzio Ortega a suo ambasciatore in Cile. Andrà a sostituire il nunzio Scapolo, inviato in Portogallo, in una situazione difficile per la Chiesa cilena, caratterizzata dallo scandalo degli abusi. Il nunzio Scapolo ha difeso la sua condotta in una intervista di congedo, mentre il nunzio Ortega ha inviato un messaggio alla Conferenza Episcopale del Paese.
Non sono state ancora rese note le destinazioni dei tre nuovi nunzi che Papa Francesco ha ordinato in San Pietro lo scorso 4 ottobre, ma solo perché non c’è stato il gradimento dei governi. Tutto è già deciso, mentre sembra ci vorrà tempo per la nomina di un nuovo sottosegretario per i Rapporti con gli Stati.
Per dimostrare quanto è attento al tema delle migrazioni, Papa Francesco ha istituito all’interno del nuovo dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale una sezione migranti e rifugiati, sotto il suo diretto controllo, con una squadra di studio e azioni che gli permette di avere gli occhi aperti sul tema.
Da monsignor Alberto Giovannetti, primo Osservatore Permanente della Santa Sede a New York, molte cose sono cambiate. La Santa Sede ha rafforzato il suo impegno nel campo della diplomazia multilaterale. Ha partecipato ai dialoghi che hanno portato alla fondazione dell’OCSE. È stato membro fondatore dell’AIEA, l’Agenzia Internazionale di Energia Atomica. È recentemente diventata Stato membro dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM), una scelta profetica considerando l’attenzione che oggi viene data a questo fenomeno.
“La vocazione delle donne ha una vocazione specifica nella società umana”, e per questo le donne “devono essere incoraggiate ad abbracciare l’opportunità di sostenere la dignità della vita venendo coinvolte nell’educazione e nella loro partecipazione alla vita politica e civile”. Lo ha detto l’arcivescovo Ivan Jurkovic ad un dibattito sui diritti delle donne al 32esimo Consiglio dei Diritti Umani, lo scorso 16 giugno.
Il pregiudizio anti-cristiano, il meno accettabile. Monsignor Janusz Urbanczik, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) lo rimarca in una riunione del Consiglio Permanente, che si è tenuto lo scorso 9 giugno nella sede di Vienna.