"Dalla santa pendice, ove i tuoi piedi/O vergine, posasti e di salute/Larga fontana a’ tribolati apristi,/Coll’amoroso tuo guardo materno/La città sottoposta e le convalli/Ampie dall’alpi alla marina esplori/Tutte quante
Da quassù lo sguardo spazia su un paesaggio infinito: i colli berici, alle spalle, davanti i monti Lessini e le montagne del Pasubio, le piccole Alpi, con l’altopiano di Asiago. Il cuore si allarga, non solo lo sguardo, e un soffio d’aria leggera, un dono in un pomeriggio assolato di agosto, accarezza il volto e l’anima.