La Pasqua del 2020 è stata davvero particolare. I fedeli non hanno potuto partecipare alle liturgie, difficilissimo quasi impossibili confessarsi, niente Eucarestia. Ma in qualche modo i segni arrivano anche in questo deserto liturgico.
Prima, il conforto ai feriti e alle famiglie. Poi, alle 21 nel duomo di Andria, una veglia di preghiera, in attesa della celebrazione dei funerali, le cui spese saranno sostenute dalla Curia diocesana. Luigi Mansi, vescovo di Andria, racconta ad ACI Stampa come lui, la sua diocesi, i suoi parrocchiani stanno vivendo le ore dopo la tragedia. Perché è lì, nei pressi di Andria, si è consumato il disastro ferroviario che ha causato 27 morti e una cinquantina di feriti. Uno scontro frontale tra treni, all'altezza di una curva tra le stazioni di Corato e appunto Andria.