Ultime Notizie: Mons. Francesco Cavina

pubblico dominio

Principale scuola di ogni virtù sociale. Sacra Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe

Il Figlio di Dio ha voluto iniziare la sua missione di Salvatore all’interno di una famiglia, la quale non solo è la prima realtà che Gesù ha santificato con la sua presenza, ma anche luogo dove il Bambino Gesù, fragile, senza potere e minacciato ha trovato aiuto, cure e protezione. Erode cerca di ucciderlo, ma Dio lo protegge e si serve, come suo strumento, di san Giuseppe il quale obbedisce con prontezza e disponibilità a quanto gli viene chiesto per proteggere e custodire Maria e il bambino. L’obbedienza di Giuseppe non è inquinata da interessi personali perché egli ha fatto della volontà di Dio la legge suprema della sua vita.

pubblico dominio

San Giuseppe, l'uomo giusto. IV Domenica di Avvento

Nella prima lettura di questa santa Messa abbiamo ascoltato la promessa che Dio fa al popolo ebraico: Ecco la vergine concepirà e partorirà un Figlio che sarà chiamato Emmanuele. Il brano di Vangelo racconta il compimento della profezia di Isaia. E così veniamo introdotti a riflettere sull’evento storico della Incarnazione nel quale Dio, in Gesù Cristo, è entrato di persona nella storia e si è fatto “Emmanuele”, Dio con noi e per noi parlarci personalmente, per farsi nostro amico e salvarci.

pubblico dominio

Davanti al dubbio Giovanni Battista non si arrende. III Domenica di Avvento

Giovanni il Battista si trova in prigione a causa della sua coerenza di vita. Egli appare come l’emblema della giustizia, della rettitudine. Non è una “canna” al vento, ma una “quercia, una persona, cioè, rigorosa, limpida e coerente, che non cerca di compiacere il potente di turno. Egli è un maestro di vita che trae la forza ed il coraggio della testimonianza dalla Parola di Dio.

Alessio Di Cintio/CNA

Maria ci ricorda che anche per noi c’è speranza. Solennità dell'Immacolata Concezione

Oggi la Chiesa celebra la solennità dell’Immacolata Concezione. Una festa particolarmente cara al cuore del popolo cristiano.

pubblico dominio

La vigilanza è fatta di attesa. I Domenica di Avvento

Con il tempo di Avvento inizia, per la Chiesa, anche il nuovo Anno liturgico, nel corso del quale torniamo a ri-vivere la vita, la morte e la resurrezione di Cristo. In tal modo celebrando le feste dell’anno liturgico, noi abbiamo la  possibilità di entrare sempre di più nel mistero di Cristo e così assimilare la redenzione da Lui operata. In definitiva quello che oggi inizia è un cammino nel quale siamo chiamati a “rivestirci del Signore Gesù” perché è Lui la nostra vera identità, perché solo in Lui troviamo la Verità ed il senso della vita, il nostro vero destino.  

pubblico dominio

Gesù non è un Re venuto a garantire il benessere terreno. Solennità di Cristo Re

In questa ultima domenica dell’Anno Liturgico la Chiesa celebra la solennità di Cristo Re dell’Universo. I segni della regalità di Cristo appaiono difficili da individuare nel nostro mondo. Anzi la storia, più che rivelare, nasconde questa prerogativa del Signore. Per comprendere il significato di questa festa vengono in nostro soccorso i testi della santa Messa di oggi, in modo particolare il Prefazio. In esso il Regno di Cristo ci viene descritto come regno eterno e universale, regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace.

pubblico dominio

Il discepolo custodisce la fede. XXXIII Domenica del Tempo Ordinario

Nel Vangelo di oggi, Cristo, prendendo lo spunto dall’ammirazione che suscitava il tempio di Gerusalemme per la sua grandezza e bellezza, ne annuncia la rovina e la completa distruzione. I discepoli rimangono sconvolti dalle sue parole - proviamo a pensare come reagiremmo se venisse qualcuno ad annunciarci la distruzione della Basilica di san Pietro a Roma – e desiderano conoscere il tempo in cui accadrà un simile drammatico evento e quali ne saranno i segni premonitori. Gesù non risponde a queste due domande, ma prende l’occasione per attirare l’attenzione dei discepoli su ciò che li attenderà e come dovranno comportarsi.

pubblico dominio

La nostra vita è un cammino verso il Padre. XXXII Domenica del Tempo Ordinario

Il brano evangelico di oggi ci presenta l’incontro-scontro tra Gesù e un gruppo di sadducei i quali avevano dato vita ad una corrente religiosa che non credeva alla resurrezione dei corpi. L’idea della resurrezione dei corpi era contrastata non solo dai sadducei, ma anche dal mondo pagano dove il corpo era valutato negativamente perché considerato il carceriere dello spirito. Pertanto, la salvezza consisteva nel liberarsi da esso. Per questo nella cultura greca si parlava di immortalità dell’anima, ma era inconcepibile la fede nella resurrezione dei corpi.

pubblico dominio

Gesù è amico di coloro che si convertono. XXXI Domenica del Tempo Ordinario

Gesù sta dirigendosi dal nord della Palestina a Gerusalemme, dove vivrà i giorni della sua Pasqua. In questo viaggio incontra numerosi personaggi: Marta e Maria, i dieci lebbrosi, il giovane ricco, il cieco di Gerico e anche Zaccheo.

Leobard Hinfelaar - opusdei.org

La fede si alimenta nella preghiera. XXIX Domenica del Tempo Ordinario

I testi della liturgia di questa domenica ci parlano del potere che la preghiera perseverante e piena di fede ha dinanzi a Dio. San Luca prima di presentarci la parabola della vedova e del giudice iniquo, ci dice per quale motivo Gesù l’ha raccontata: Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi.

pubblico dominio

Molti chiedono, ma pochi ringraziano. XXVIII Domenica del Tempo Ordinario

Nell’episodio di questa domenica emerge un cammino che il Signore fa compiere a dieci lebbrosi. Innanzitutto, egli si accosta a loro. Con questo atteggiamento intende dimostrare che per lui non esistono persone da evitare o da escludere o da emarginare, come accadeva per i malati di lebbra. Cristo Gesù è venuto per guarire, per salvare, per donare la vita. Perché questo miracolo possa accadere è necessario riconoscere la nostra miseria: Gesù, maestro, abbi pietà di noi. Questa invocazione è entrata nella santa Messa e ci ricorda che la salvezza viene solo dal Signore.

pubblico dominio

L’incredibile diventa credibile per mezzo della fede. XXVII Domenica del Tempo Ordinario

La richiesta dei discepoli di questa domenica: “Signore aumenta la nostra fede!” è la nostra stessa invocazione. Anzi potrebbe diventare una stupenda giaculatoria da rivolgere al Signore lungo la nostra giornata: quando ci troviamo in qualche necessità materiale o spirituale; quando avvertiamo la presenza del pericolo; quando ci vediamo deboli di fronte al dolore; quando sperimentiamo un senso di fallimento nell’apostolato; quando sembra che le anime non rispondano alla grazia del Signore; quando ci troviamo in adorazione davanti al Tabernacolo.

pubblico dominio Wikicommons

Il giudizio di Dio sovvertirà le situazioni umane. XXVI Domenica del Tempo Ordinario

Gesù, in questa domenica, racconta una parabola che ha come protagonisti un uomo ricco - la cui unica occupazione sembra essere quella di festeggiare, divertirsi e godere - e un uomo povero, affamato e ammalato. Si tratta, però, di due situazioni che non durano per sempre perché sopraggiunge la morte che pone fine alla vita di entrambi. Dopo la morte la loro condizione cambia radicalmente, viene capovolta: il povero viene portato “dagli angeli nel seno di Abramo” cioè vive eternamente nella consolazione e nella gioia frutto dell’abbraccio amoroso della Santissima Trinità, mentre il ricco viene gettato nell’inferno dove subisce terribili patimenti e tormenti.

pubblico dominio

I poveri sono gli amici di Dio. XXV Domenica del Tempo Ordinario

La parabola di questa domenica racconta una storia scandalosa perché sembra che Gesù presenti come modello di vita un amministratore disonesto. Ma a ben guardare la nostra attenzione viene attirata non dall’infedeltà del fattore o dai mezzi poco leciti che utilizza per farsi degli amici, ma dalla sua astuzia. Gesù desidera che noi ci lasciamo impressionare dalla prontezza, dalla furbizia e dal coraggio con cui il fattore ha preso una decisione per assicurarsi un futuro dignitoso.

Gesù Buon Pastore / Public Domain

L’infinito amore di Dio nei confronti dell’uomo. XXIV Domenica del Tempo Ordinario

Nelle parabole di questa domenica troviamo svelato l’infinito amore di Dio nei confronti dell’uomo. Le tre famose parabole della misericordia le quali narrano l’esperienza di una perdita e di un ritrovamento - la pecora perduta e ritrovata, la moneta perduta e ritrovata, il figlio perduto e ritrovato - sono la risposta di Cristo alle accuse che gli vengono rivolte di essere vicino e di accogliere i peccatori.

Gesù Buon Pastore / Public Domain

L’infinito amore di Dio nei confronti dell’uomo. XXIV Domenica del Tempo Ordinario

Nelle parabole di questa domenica troviamo svelato l’infinito amore di Dio nei confronti dell’uomo. Le tre famose parabole della misericordia le quali narrano l’esperienza di una perdita e di un ritrovamento - la pecora perduta e ritrovata, la moneta perduta e ritrovata, il figlio perduto e ritrovato - sono la risposta di Cristo alle accuse che gli vengono rivolte di essere vicino e di accogliere i peccatori.

pubblico dominio

La sequela a Cristo richiede fedeltà. XXIII Domenica del Tempo Ordinario

Le parole che Gesù pronuncia oggi nel Vangelo appaiono molto dure. In realtà il Signore intende precisare alla folla che lo segue - per evitare fraintendimenti - le condizioni necessarie per porsi alla Sua sequela.

pubblico dominio

L'umiltà, fondamento di tutte le virtù. XXII Domenica del Tempo Ordinario

In questa domenica troviamo Gesù invitato a pranzo a casa di un fariseo. Gesù, da acuto osservatore, si diverte ad osservare con quanta preoccupazione gli ospiti cercano di occupare i posti d’onore. Allora, racconta una parabola dove condanna questa spasmodica ricerca dei primi posti. E offre un consiglio: “Quando sei invitato a nozze, non metterti al primo posto”.

pubblico dominio

La salvezza è dono di Dio. XXI Domenica del Tempo Ordinario

“Signore, sono pochi quelli che si salvano?”. La salvezza eterna cioè, è per molti o per pochi? L’interrogativo che viene posta a Gesù ha un carattere puramente accademico. Infatti era oggetto di disputa all’interno delle scuole di teologia. Gesù non risponde direttamente alla domanda, perché a Lui non interessano questioni sterili come quelle che vengono affrontate in tanti dibattiti. A Lui non interessa il numero, interessa andare al cuore della questione.

pubblico dominio

Scegliere Cristo è una scelta radicale. XX Domenica del Tempo Ordinario

La pace che Gesù è venuto a portare non è la pace del mondo. Lo afferma chiaramente: Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo io la do a voi (Gc 14.27). Esiste, dunque, una pace del mondo e la pace di Cristo. La pace che Gesù dona non è esente da tensioni perché Egli con la sua Persona e la sua Parola denuncia la causa vera della divisione, della guerra e della ingiustizia e dalla quale solo Lui può liberarci, peccato che porta a sovvertire il vero, il bene ed il bello