L’Arcivescovo di Palermo, Monsignor Corrado Lorefice, è risultato positivo al coronavirus. Lo ha confermato l’Arcidiocesi.
Anche l’Arcidiocesi di Palermo, come tutte le diocesi italiane, riprende – con prudenza, in questa fase di convivenza con il virus – le proprie attività.
“Giovanni XXIII si presentava quel 25 gennaio 1959 davanti ai cardinali, ma direi dinanzi al mondo, dismettendo implicitamente i panni del monarca assoluto, ricordando a tutti la natura sinodale della Chiesa. Il Papa, in quella domenica, diceva con arguta semplicità ciò che i cristiani dei primi secoli sapevano bene: i grandi problemi si risolvono assieme, solo il dialogo aiuta, fa capire e aprire le strade da percorrere insieme, porta avanti, fa cogliere quello che ci unisce”. Così Monsignor Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, nel discorso di apertura dell’Assemblea pastorale diocesana pronunciato lo scorso 25 gennaio.
L'Arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, ha convocato l'Assemblea Pastorale sabato 25 e domenica 26 gennaio prossimi.
“La luce di Cristo dilata il tuo cuore. Il nostro cuore. La luce di Dio, accolta, dilata il cuore. Il Figlio di Maria dice a questa nostra umanità: non fuggire. Non chiuderti. Non voltare le spalle. Non alzare i muri. Chi viene dal mare è la ricchezza delle genti. È ricchezza perché arrivano figli d’uomo e dunque figli di Dio. Figli amati da Dio. Destinati alla luce e alla vita da Dio. Le genti che arrivano dal mare sono portatori di ricchezza. Sul loro volto è la ricchezza del volto di persona, sono corpi umani, storie, sentimenti, portano attese, hanno sentimenti, desideri, ricercano felicità, libertà, pienezza di vita”. Lo ha detto Monsignor Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, durante la sua visita sull'isola di Lampedusa.
"Talithà kum! Svegliati e alzati, Palermo, sii capitale degli incontri e dei confronti; sii capitale delle mani strette e dei racconti lunghi; sii capitale aperta alle differenze e gioiosa della sua tradizione; sii capitale del mare e della terra, della giustizia e dell’accoglienza. Della bellezza dei monumenti custoditi, delle strade pulite, dalle piazze verdi, del traffico ordinato, dello sport umano e corretto, dell’ecologia e della pace". Lo ha detto ieri sera l'Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice nel discorso alla città in occasione del Festino di Santa Rosalia, patrona del capoluogo siciliano.
"Dobbiamo fermarci, non possiamo proseguire oltre, indifferenti, dinanzi a tanta sofferenza. Dobbiamo sentire queste morti, far nostro questo dolore, compatirlo, portarlo insieme a quanti ora ne sono schiacciati. Dobbiamo cambiare. Tutti. Dobbiamo convertirci". Lo scrive in un messaggio l'Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, in occasione dei funerali delle 9 persone morte nell'alluvione di Casteldaccia - tre giorni fa - nei pressi del capologuo siciliano. Monsignor Lorefice è fuori città e non ha potuto presiedere la Messa esequiale.
Il Papa il prossimo 15 settembre visiterà la Sicilia. Prima Francesco sarà a Piazza Armerina poi il trasferimento a Palermo per omaggiare il Beato Pino Puglisi, nel 25/mo anniversario del suo martirio per mano della mafia.
“Caro Papa Francesco nel ricambiare l’ospitalità che ci hai accordato per il giubileo dei carcerati, ti invitiamo in questa casa circondariale e ti chiediamo di donarci il tuo affetto e il tuo amore”. E' la missiva che in occasione della Pasqua i detenuti del carcere palermitano dell'Ucciardone hanno inviato il Papa attraverso l'Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice.