Il commento al Vangelo domenicale di S. E. Mons. Francesco Cavina
Nel brano di Vangelo di questa domenica ricorre diverse volte la parola“cuore”. Si tratta di un termine molto importante nella Sacra Scrittura, dove raramente indica l’organo fisico in quanto tale.
Il Vangelo oggi ci porta nell’oasi di Gerico collocata a 250 metri sotto il livello del mare e nella quale ci sono i resti della città più antica al mondo. Gesù si trova in questa località è una tappa obbligata per giungere a Gerusalemme. Qui il Signore compie l’ultimo miracolo prima di essere arrestato, condannato e ucciso in croce.
Gesù, che ha donato la sua vita per tutti, ci ha insegnato ad amare senza distinzione alcuna. Tuttavia, oggi nel Vangelo ci ricorda che Lui va amato più di tutti. Niente e nessuno può prendere il suo posto nel nostro cuore; neppure i legami familiari possono entrare in concorrenza con l’amore che a Lui si deve. Lui, infatti, è la misura della validità di ogni altro amore”.
Tre giorni dopo la morte di Gesù - siamo nel giorno di domenica - due dei suoi discepoli, sfiduciati e angosciati, stanno facendo ritorno al loro villaggio di Emmaus e mentre camminano parlano tra di loro di quanto è accaduto a Gerusalemme nei giorni precedenti.
Un incontro speciale, quello avvenuto in Vaticano nel pomeriggio di giovedì 29 ottobre, per un gruppo di 16 tra sacerdoti e seminaristi della Diocesi di Carpi, guidati dal Vescovo Monsignor Francesco Cavina: il Papa Emerito Benedetto XVI ha raggiunto il gruppo presso la grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani, per poi intrattenersi con tutti nella sua residenza - il monastero Mater Ecclesiae - per circa un'ora.