Il paese si chiama ancora così: Sant Joan de les Abadesses, in memoria di Emma, Adelaida, Ranlo, Fredeburga e Ingilberga, cinque donne che nel nono e decimo secolo hanno retto il destino di uno dei primi monasteri benedettini della Catalogna.
La giovane martire Cecilia è lì, nella riproduzione in marmo di Stefano Maderno, sotto l’altare della basilica che porta il suo nome e che è la “statio” del mercoledì della seconda settimana di Quaresima. Nel vecchio rione romano di Trastevere appare la superba visione della basilica di Santa Cecilia.
In un mondo che sembra sempre più dimenticare Dio e la preghiera ventiquattro monasteri femminili benedettini da alcuni mesi hanno formato una nuova congregazione religiosa intitolata a Santa Ildegarda.
“Dopo i terremoti e la conseguente lentezza burocratica potrebbe insinuarsi la tentazione di dire: andiamocene altrove. Invece, è necessario gettare le reti a Norcia e ricominciare da qui”. L’Arcivescovo di Spoleto-Norcia, Monsignor Renato Boccardo incoraggia i fedeli a riprendere in mano la propria vita, dopo il devastante terremoto dell’ottobre 2016. Come hanno fatto le monache benedettine di S. Antonio, tornate dopo quasi tre anni, nella Città di San Benedetto.
Una donna con la mitra vescovile. Questa è un'immagine che potrebbe apparire solo consegnata alla posterita', in un futuro magari un po' romanzesco in cui far prendere una svolta decisiva alla questione del sacerdozio femminile, e del conseguente accesso alle gerarchie ecclesiastiche.
La quindicesima stazione quaresimale si celebra il mercoledì della seconda settimana a Santa Cecilia in Trastevere. La chiesa porta il nome della santa protettrice della musica, e non a caso il rettore della chiesa è Mons. Marco Frisina, Maestro della Cappella Musicale Lateranense, famoso compositore di musica sacra contemporeanea.