In via esclusiva, le monache apriranno, in modalità virtuale, la clausura, per recitare insieme il Rosario. E' questa una delle tante iniziative che riguardano la prossima festa di Santa Rita a Cascia.
“Aver incontrato nel nostro monastero i ragazzi del Centro La Semente di Spello ha emozionato noi monache, soprattutto perché avremmo voluto farlo prima ma il covid ce l’ha impedito. Il legame con questa bella realtà umbra che si occupa di autismo, è nato nel 2020 in piena pandemia, quando abbiamo teso loro la mano per garantire il servizio anche a domicilio, chiedendo alla Fondazione Santa Rita da Cascia onlus di intervenire. Oggi, conoscerli c’ha fatto vedere i frutti della nostra donazione e capire quant’è importante continuare a cercare nuovi bisogni, vicini e lontani, a cui rispondere concretamente con l’amore che Rita ci insegna”.
Sono tante le richieste di preghiere che in questi giorni hanno ricevuto le Clarisse del Monastero Fara in Sabina, nel Lazio. E tutte hanno un solo perchè: Covid19. Loro, le sorelle di Francesco e Chiara, in quel piccolo mondo di pace e silenzio, si dedicano con i loro momenti di preghiera e ritiro ad esaudire le richieste di chi in Italia lotta contro il virus. C'è chi ce la fa e chi no. Ma loro ci sono sempre. La comunità monastica è sempre pronta a pregare, ad aiutare, a sostenere anche a distanza. Ma come stanno vivendo il Natale le suore di Fara in Sabina? Come vivono le clarisse eremite in questo tempo cosi difficile? ACI stampa ne ha parlato con loro, ringraziando come sempre la disponibilità di Madre Chiara Annalisa Farfalla e della sua comunità monastica.
“Il Primo Dialogo buddista-cristiano internazionale per religiose è stato un punto di riferimento per favorire la comprensione reciproca e l’amicizia tra di noi donne religiose, così da poter costruire ponti che colleghino i nostri diversi percorsi spirituali”. Si è concluso in questo clima l’incontro che si è svolto a Fo Guang Shan (Kaohsiung, Taiwan), su iniziativa del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, in collaborazione con il monastero buddista di Fo Guang Shan, l’Associazione delle superiori maggiori delle religiose a Taiwan e il Dialogo interreligioso monastico.