Tra i sette Stati che non hanno alcuna relazione diplomatica con la Santa Sede, nemmeno a livello di scambio di rappresentanti, c’è il minuscolo arcipelago di Tuvalu, in Oceania. Ed è una situazione particolare, perché si tratta comunque di un posto cristiano, ma dove il 97 per cento della popolazione è affiliata a una sigla protestante locale, e dove tutto il resto delle fedi è minoranza. La Chiesa di Tuvalu è così piccola che c’è una sola parrocchia, gestita da una missio sui iuris che ha sede a Funafuti, una piccola città dell’arcipelago, e che dal 3 giugno ha un nuovo superiore ecclesiastico.
Non sarebbe mai voluto tornare, padre Giovanni Scalese, barnabita, che guida la missione sui iuris in Afghanistan stabilita da Giovanni Paolo II nel 2002. Ma anche lui ha dovuto cedere alle circostanze, e si è imbarcato, dopo vari tentativi, su uno degli aerei messi a disposizione per l’evacuazione dal governo italiano, insieme a cinque Sorelle della Carità e 14 bambini disabili, orfani di cui le suore di Madre Teresa si prendevano cura.