La missione doveva rimanere segreta, almeno fino al suo arrivo. Perché le missioni nei Paesi dell’Est erano soggetti ai protettorati stranieri, in una alleanza tra “trono e altare” che in realtà era solo una limitazione per la Chiesa cattolica. Fu Benedetto XV a spezzare questa strana alleanza, nel 1918, con la lettera apostolica Maximum Illud. E, sulla scorta di quella lettera e di quel rinnovato spirito missionario, il vescovo friulano Celso Costantini era partito per la Cina, per essere il primo delegato apostolico a Pechino. Sbarcò a Hong Kong l’8 novembre 1922, cento anni fa.