Perché le Nazioni Unite sono importanti per la Santa Sede? Perché c’è una missione e un Osservatore permanente negli organismi internazionali? Spesso, quando si parla di diplomazia pontificia, si cerca proprio di comprendere il motivo della presenza della Santa Sede nei grandi organismi multilaterali. E forse il modo più semplice di rispondere è quello dell’arcivescovo Bernardito Auza, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’ONU di New York: “Crediamo che tutte le nazioni debbano stare insieme per il bene di tutta la comunità internazionale”.
Dopo che è stato emesso il “draft 0” del “Global Compact” per Migrazioni “Sicure, Ordinate e Regolari”, la Santa Sede ha partecipato ad una discussione informale presso l’ufficio ONU di New York che ha dato di fatto il via ai negoziati. È il primo passo di un impegno che sarà costante nel corso dell’anno. Intanto, l’arcivescovo Gallagher, “ministro degli Esteri” vaticano, è in Azerbaijan per presiedere la messa di ordinazione episcopale del vicario apostolico, Vladimir Fekete, e approfitta per una serie di incontri con le autorità che rafforzano le relazioni tra Santa Sede e Azerbaijan dopo il viaggio di Papa Francesco nel 2016.