Parte da Dostoevskij la riflessione che P. José Granados dcjm, Vicepreside e ordinario di Teologia dogmatica al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi sul matrimonio e la famiglia, Università Lateranense, ha proposto al Convegno Misericordia Vultus promosso dallaPenitenzieria Apostolica nelle festa della Divina Misericordia. “Poniamo al centro, con convinzione, il sacramento della riconciliazione” (MV 17). Raccontare la misericordia, questo il tema che il teologo ha spiegato usando l’approccio di “ Delitto e castigo”: raccontare la colpa per raccontare la misericordia.
La lettura proposta dalla Penitenzieria apostolica della Misericordiae vultus ha uno dei punti centrali nelle immagini dei santi che hanno incarnata la misericordia.Sul tema ha tenuto una relazione la scorsa settimana Padre Antonio Maria Sicari, dell’ ordine dei carmelitani scalzi.
“La misericordia ha vinto, l’amore ha invaso tutto, e davanti all’uomo che confessa il peccato si spalanca l’infinito della misericordia di Dio. È Agostino, nel suo Trattato sul Vangelo di Giovanni, che ce ne dona una sintesi mirabile, con una frase che è impossibile non citare contemplando l’episodio dell’adultera. Quando tutti se ne vanno, e resta Gesù solo con la donna, ecco il commento del grande Santo di Ippona: “Relicti sunt duo, misera et misericordia”.”
Misericordiae vultus è il titolo della Bolla di Indizione del Giubileo della miseiricordia. Ormai un teso che dovrebbe essere conosciuto. Ma forse non tutte le implicazioni del tema così come lo ha pensato Papa Francesco sono conosciute. Ad esempio il tema necessario e vitale della Confessione sacramentale.
Duecento copie tirate a mano, saranno un dono che il Papa farà ai Capi di Stato in visita in Vaticano, ma si potrà anche acquistare tramite la Biblioteca Vaticana per 500 euro. E’ la stampa calcografia commemorativa dell’ Anno santo della Misericordia e si chiama proprio Misericordiae vultus. Un’opera da collezione e per gli archivi storici secondo la più classica delle tradizioni che è stata presentata al pubblico dal cardinali Parolin, segretario di stato, e Bertello, presidente del Governatorato, nel Salone Sistino della Biblioteca.
“Ecco perché il Giubileo: questo è il tempo della misericordia. E’ il tempo favorevole per curare le ferite, per non stancarci di incontrare quanti sono in attesa di vedere e toccare con mano i segni della vicinanza di Dio, per offrire a tutti la via del perdono e della riconciliazione”.