Si, certo, parole come “misericordia”, espressioni come “Chiesa in uscita” o “ospedale da campo” o “periferie esistenziali” sono sicuramente quelle che più di ogni altra rimangono impresse nelle memoria e identificano il modo di parlare di Papa Francesco. Ma oggi a tre anni dalla sua elezione si può dire che lo “stile Francesco” sia davvero tutto racchiuso in questi slogan?
La celebrazione del Sacramento della Riconciliazione “richiede un’adeguata e aggiornata preparazione, affinché quanti vi si accostano possano toccare con mano la grandezza della misericordia, fonte di vera pace interiore. Il mistero della fede cristiana sembra trovare in questa parola – misericordia – la sua sintesi”. Lo ha detto il Papa ricevendo stamane in udienza i partecipanti al Corso annuale sul Foro interno promosso dalla Penitenzieria Apostolica.
Povero, orfano e vedova: la Bibbia è chiara sulle categorie più deboli da proteggere, perché i peccati siano rimessi. E Papa Francesco riprende questo tema nell’udienza generale, riprendendo le parole di Isaia: “Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova…” Ma anche “Pensate ai tanti profughi che sbarcano in Europa e non sanno dove andare”. Perché così “dice il Signore, i peccati, anche se fossero scarlatti, diventeranno bianchi come la neve, candidi come la lana”.
“Quando Dio perdona, il suo perdono è cosi grande che è come se dimenticasse. Tutto il contrario di quello che facciamo noi, delle chiacchiere: ma questo ha fatto quello, ha fatto quello, ha fatto quello…e noi abbiamo di tante persone la storia antica, media, medievale e moderna, e non dimentichiamo. Perché? Perché non abbiamo il cuore misericordioso. Fa con noi secondo la Tua clemenza, dice questo giovane Azaria. Secondo la Tua grande misericordia. Salvaci. E’ un appello alla misericordia di Dio, perché ci dia il perdono e la salvezza e dimentichi i nostri peccati”. Lo ha detto il Papa, commentando nell'omelia della Messa quotidiana a Santa Marta le Letture del giorno.
Rientrato da meno di 48 ore dal viaggio apostolico in Messico, Papa Francesco ha tenuto stamane in piazza San Pietro la seconda udienza generale giubilare dell’Anno Santo della Misericordia.
"San Pio da Pietrelcina vi ha aiutato a scoprire il tesoro della vita, che è l’amore di Dio, e a sperimentare la bellezza del perdono e della misericordia del Signore". Lo ha detto il Papa salutando in Piazza San Pietro i Gruppi di Preghiera di Padre Pio, i dipendenti della Casa Sollievo della Sofferenza e i fedeli dell’arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, convenuti a Roma in occasione della traslazione del corpo di San Pio per il Giubileo della Misericordia
Anche la 38^ giornata per la vita accoglie il messaggio del papa e riflette sulla misericordia che fa fiorire la vita; infatti secondo il messaggio dei vescovi italiani ‘la misericordia fa fiorire la vita’, perché impone un profondo cambiamento. Per i vescovi la vita vuol dire cambiamento, abbandonando stili di vita sterili, perché la vita è crescita: “Una vera crescita in umanità avviene innanzitutto grazie all’amore materno e paterno: ‘la buona educazione familiare è la colonna vertebrale dell’umanesimo’.
“Il Signore della misericordia, vuole salvare tutti: il problema è lasciare che entri nel cuore”.Ancora un catechesi dedicata alla misericordia da Papa Francesco nella udienza del mercoledi.Il tempo incerto ha limitato le presenze, ma il Papa ha comunque avuto almeno 10 mila fedeli ad ascoltarlo sul tema del rapporto tra giustizia e misericordia.
Prima udienza generale speciale per il Giubileo della Misericordia. Papa Francesco, infatti, terrà – un sabato al mese – un incontro ad hoc con i pellegrini giunti a Roma per la celebrazione dell’Anno Santo.
La misericordia di Dio lungo la storia del popolo di Israele, di questo ha parlato stamattina Papa Francesco nella udienza generale che si è svolta in Piazza San Pietro.
Quaresima di misericordia per il 2016 dedicata ai temi dell’ Anno Santo anche nel messaggio di Papa Francesco pubblicato oggi. Le opere di misericordia corporale e spirituale intimamente legate sono il cuore dei 40 giorni che dal 10 febbraio portano i cattolici alla Pasqua.
L’impegno comune di Cattolici, Protestanti ed Ortodossi per l’unità dei cristiani è stato il tema centrale della consueta udienza generale tenuta dal Papa nell’Aula Paolo VI. Dobbiamo riscoprire il Battesimo – ha spronato il Pontefice – “andando al di là delle nostre divisioni”. “La Prima Lettera di Pietro – ha aggiunto il Papa – è rivolta alla prima generazione di cristiani per renderli consapevoli del dono ricevuto col battesimo e delle esigenze che esso comporta. Anche noi, in questa Settimana di preghiera, siamo invitati a riscoprire tutto questo, e a farlo insieme, andando al di là delle nostre divisioni”.
“Oggi iniziamo le catechesi sulla misericordia secondo la prospettiva biblica, così da imparare la misericordia ascoltando quello che Dio stesso ci insegna con la sua Parola. Iniziamo dall’Antico Testamento, che ci prepara e ci conduce alla rivelazione piena di Gesù Cristo, nel quale in modo compiuto si rivela la misericordia del Padre”. Lo ha detto stamane Papa Francesco, aprendo nell’Aula Paolo VI, la consueta udienza generale del mercoledì.
“Non è alla sfera geopolitica che si deve guardare per definire il culmine del tempo”. Il Papa apre l’anno civile con la messa della Solennità della Madre di Dio. Una giornata che i pontefici dedicano alla pace, ma non solo e non tanto nel senso “geopolitico”.
Da lunedì 7 dicembre, alle ore 21.05, su Sat2000 ha preso il via il programma ‘Nel mezzo del cammin’, appuntamento settimanale condotto dal prof. Franco Nembrini, esperto divulgatore di Dante Alighieri, in cui rilegge la Divina Commedia per approfondirne i contenuti, riflettere sul desiderio di verità, libertà e giustizia che i versi danteschi suggeriscono. Il programma, in 34 puntate, porta a compimento la sperimentazione fatta lo scorso anno con il ciclo breve ‘El Dante’, proponendo per i 750 anni dalla nascita del ‘Sommo Poeta’, un approfondimento culturale sulla misericordia, tema cardine di questo Giubileo straordinario: “Papa Francesco propone a tutta la Chiesa un anno di riflessione sulla Misericordia.
"Ieri abbiamo contemplato l’amore misericordioso di Dio, che si è fatto carne per noi; oggi vediamo la risposta coerente del discepolo di Gesù, che dà la vita. Ieri è nato in terra il Salvatore; oggi nasce al cielo il suo testimone fedele. Ieri come oggi, compaiono le tenebre del rifiuto della vita, ma brilla ancora più forte la luce dell’amore, che vince l’odio e inaugura un mondo nuovo". Così questa mattina Papa Francesco, recitando l'Angelus in occasione della Festa di Santo Stefano protomartire.
"Cristo è nato per noi, esultiamo nel giorno della nostra salvezza!". Con questa invocazione Papa Francesco ha esordito affacciandosi alla Loggia centrale della Basilica Vaticana in occasione del Messaggio natalizio ai popoli e alle nazioni a cui segue la tradizionale Benedizione Urbi et Orbi.
É la parola misericordia a guidare la riflessione del 2015 del Papa per la Curia Romana ma con lo sguardo anche alle “malattie” dello scorso anno che, dice il Papa “si sono manifestate nel corso di questo anno, causando non poco dolore a tutto il corpo e ferendo tante anime. Sembra doveroso affermare che ciò è stato – e lo sarà sempre – oggetto di sincera riflessione e decisivi provvedimenti”. Ma “la riforma andrà avanti con determinazione, lucidità e risolutezza, perché Ecclesia semper reformanda”.
Si è svolto ieri il Dies academicus 2015/16 della Facoltà di Diritto canonico S. Pio X di Venezia. Ad aprire i lavori nell’auditorium del Seminario Patriarcale la prolusione del Professor Giuseppe Dalla Torre, emerito della Libera Università Maria SS. Assunta in Roma e presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, sul tema “giustizia e misericordia”.
“Il Giubileo è in tutto il mondo, non soltanto a Roma. Ho desiderato che questo segno della Porta Santa fosse presente in ogni Chiesa particolare, perché il Giubileo della misericordia possa diventare un’esperienza condivisa da ogni persona. L’Anno Santo, in questo modo, ha preso il via in tutta la Chiesa e viene celebrato in ogni diocesi come a Roma. Anche la prima Porta Santa è stata aperta proprio nel cuore dell’Africa segno visibile della comunione universale. Possa questa comunione ecclesiale diventare sempre più intensa, perché la Chiesa sia nel mondo il segno vivo dell’amore e della misericordia del Padre. Che la Chiesa sia segno vivo di amore e misericordia”. Lo ha detto Papa Francesco, questa mattina, nella consueta Udienza generale del mercoledì in Piazza San Pietro.