C’è il caso di George Floyd, vittima il 25 maggio 2020 di un omicidio extragiudiziale ad opera di Derek Chauvin, che sarà il primo poliziotto ad essere incriminato per l’omicidio di un uomo di colore. Ma c’è anche una storia di razzismo più ampia, che tocca anche i nativi americani, perché 38 furono uccisi alla fine del XIX secolo in quella che è la più grande esecuzione di massa di nativi americani. Il Minnesota, nel cuore degli Stati Uniti, racconta una storia che deve fare i conti con squilibri e razzismo. E viene da lì il sussidio per la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani.
Il Minnesota dove ebbe luogo la più grande esecuzione di massa di nativi americani. Il Minnesota che è lo Stato USA dove la questione razziale è ancora fortissima. Il Minnesota, dove il 25 maggio 2020 ci fu l’omicidio extragiudiziale di George Floyd ad opera del poliziotto Derek Chauvin, il primo poliziotto USA incriminato per l’omicidio di un uomo di colore. Ma anche il Minnesota dove le Chiese cristiane si interrogano insieme, vanno alle radici di quel razzismo latente, riconoscono e loro responsabilità, e redigono una proposta per la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani ispirata dall’acqua e dalla pietra, che comincia con l’inno che cantarono quei 38 nativi americani prima della loro esecuzione di massa.