“Nessun’altra istituzione deve assolutamente oscurare la realtà della famiglia con delle situazioni similari” altrimenti si compromette “il futuro dell’umano. Nessun’altra forma di convivenza di nucleo familiare, pur rispettabile può oscurare o indebolire la centralità della famiglia”. Lo ha detto ieri a Genova, in occasione della solennità dell’Epifania, il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana Cardinale Angelo Bagnasco.
“La tragedia dei tanti immigrati che tentano la sorte attraversando il mare nostrum a bordo di barconi di fortuna alla mercé di tanti sfruttatori è ancor più grave quando vede tra i protagonisti i bambini. Scene che purtroppo si ripetono con una frequenza notevole. Per questo motivo quest’anno abbiamo voluto dedicare soprattutto a loro la giornata dell’Epifania.
Udienza festosa come sempre quella del Papa ai ragazzi di Azione Cattolica, rgazzi . ha detto Francesco che “ si sentono più coinvolti nella Chiesa, sentono che Gesù non è lontano, ma è vicino, in mezzo noi, e questo dà tanta gioia! E così partecipate meglio al catechismo e alla Messa, imparate a leggere e seguire il Vangelo, e piano piano diventate anche voi missionari, cioè capaci di portare Gesù agli altri.”
“Insieme a Papa Francesco, si legge nel testo, anche noi vescovi siamo preoccupati per la sorte delle persone che sono state costrette a venire in Belgio, senza alcun punto di riferimento, senza accompagnamento o prospettive future”.
L’Agenda 2030 ha creato una solida base per l'azione sulla migrazione e lo sviluppo, ma il prezzo è stato alto: sono stati migliaia di vite perse in questi ultimi anni. Il mondo è stato consumato dal divisioni e si è creata allarmismo e retorica confondendo rifugiati e migranti e questo ha portato ad una risposta disordinata e inadeguata per il problema della migrazione.
“I migranti sono nostri fratelli e sorelle che cercano una vita migliore lontano dalla povertà, dalla fame, dallo sfruttamento e dall’ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta, che equamente dovrebbero essere divise tra tutti.” Papa Francesco lo scrive nel messaggio per la Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato del 2016.
Popolazioni costrette a migrazioni forze causate dalle guerre, ma non solo. C’è chi scappa dal proprio Paese e cerca rifugio nelle “terre d’altri” anche a causa dei disastri ambientali. Se ne è parlato oggi al Conference Centre di Expo dal titolo “Le migrazioni forzate nel Mediterraneo e nel resto del mondo: la terra, fattore di espulsione”.
Il lungo pellegrinaggio del Santo Padre Francesco nel mondo lo porterà, venerdì 25 settembre, ad incontrare i fedeli della città di New York. Grazie all’interessamento dell’Arcidiocesi della Grande Mela la comunità cattolica potrà vedere il Papa durante la Santa Messa celebrata nel Madison Square Garden, lo stesso luogo che accolse, nel 1979, Giovanni Paolo II. Un incontro molto atteso dagli abitanti della metropoli nord americana: risale al 2008, infatti, l’ultimo viaggio di un Papa nella città a stelle e a strisce, quando Benedetto XVI celebrò la funzione nello Yankee Stadium. In fermento la comunità italo-americana e i numerosi italiani di recente immigrazione. Secondo il Rapporto Italiani nel Mondo 2015 che la Fondazione Migrantes presenterà a Roma il 6 ottobre p.v., i cittadini italiani residenti negli Stati Uniti sono 239.098, di cui 113.872 femmine, il 47%. A New York, in particolare, risiedono secondo gli ultimi dati dell’Annuario Statistico del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, 82.563 italiani (34,2%).
“L’esperienza di questi anni” in tema di accoglienza e aiuto ai migranti “ci ha fatto toccare con mano l’esistenza di un’emergenza nell’emergenza: quella dei bambini che arrivano in Europa senza la famiglia, magari perché perduta durante il viaggio. Sono quelli burocraticamente definiti Minori stranieri non accompagnati, definizione che diventa ancora più fredda e impersonale nella sigla MISNA”.
L’Arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia, nel dire sì all’appello del Papa per l’accoglienza di profughi e rifugiati ha chiesto di inserire nella preghiera dei fedeli di domani, domenica 13 settembre, due intenzioni particolari.
"Con gioia e riconoscenza accogliamo l’invito del Santo Padre all’accoglienza di famiglie di profughi nelle nostre comunità ecclesiali!". E' la risposta del Vescovo di Frosinone, Mons. Ambrogio Sprefico, all'appello di Papa Francesco lanciato domenica scorsa nel corso dell'Angelus.
La Chiesa risponde in maniera “sinfonica” ai problemi dei migranti, secondo una attenzione che si è sviluppata da diversi anni e che trova nuova forza nei continui appelli di Papa Francesco in favore dei migranti.La Chiesa risponde in maniera “sinfonica” ai problemi dei migranti, secondo una attenzione che si è sviluppata da diversi anni e che trova nuova forza nei continui appelli di Papa Francesco in favore dei migranti.
L'appello del Papa in favore dell'accoglienza per migranti, profughi e rifugiati, dopo quella italiana viene accolto anche dalle altre Chiese d'Europa. "Le nostre parrocchie siano pronte ad offrire accoglienza e sostegno", ha detto ieri l’Arcivescovo Eamon Martin, arcivescovo di Armagh e Primate d'Irlanda.
Vicinanza alla preghiera del Papa ma anche attenzione per “gli eventi drammatici legati al fenomeno delle migrazioni”, che “sono di giorno in giorno più dolorosi e preoccupanti”. Con un invito a tutti i soci, che si dovranno impegnare "avviando un processo che abbia al centro la dignità della persona e lo spirito evangelico di misericordia e accoglienza”.
Quella dei migranti “si presenta con aspetti politici e umanitari che vanno affrontati insieme, ma anche tenuti distinti, aiutando le persone nel rispetto delle attuali leggi dello Stato e in attesa di altre migliori. Certo non è mai stato facile e privo di rischi aiutare i poveri e quanti sono in situazioni estreme. Ma fare una buona accoglienza significa aiutare vite in pericolo e trasformare un problema in risorsa civile e spirituale”.
L’appello del Papa affinchè, in vista dell’Anno Santo, ogni parrocchia, comunità religiosa, monastero e santuario ospiti una famiglia di profughi va accolto “con la gratitudine di chi riconosce nel Successore di Pietro colui che, anche nelle situazioni più complesse, sa additare le vie per un Vangelo vissuto”. E’ quanto scrivono, in un comunicato congiunto, il Cardinale Angelo Bagnasco e Monsignor Nunzio Galantino, Presidente e Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana.
Come sempre la Chiesa accoglie prontamente l’appello del Papa. Per prepararsi all’Anno Santo parrocchie, monasteri, conventi, accolgano una famiglia di profughi ha chiesto ieri il Pontefice durante l’Angelus. E la Chiesa ha risposto sì all’invito del Pastore universale.
Credo che quello del Papa sia stato un appello “coraggioso e non rimarrà inascoltato”. Così il Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, ha commentato le parole sull’accoglienza pronunciate nel corso dell’Angelus da Papa Francesco. E anche l’Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Cardinale Gualtiero Bassetti “accoglie e fa suo” l’appello del Pontefice. “Anche le famiglie che abbiano a disposizione immobili sfitti accolgano i rifugiati”, la richiesta del porporato ai fedeli della sua Arcidiocesi.
La tragedia dei migranti e dei rifugiati è nel cuore di Papa Benedetto XVI. Lo ha ricordato ai fedeli di Ancona riuniti per la festa del Mara il Prefetto della casa Pontificia e segretario particolare del Papa Emerito Georg Gänswein. L’arcivescovo, che ha un legame particolare con le Marche in quanto titolare di Urbisaglia, ha celebrato la messa nel duomo di San Ciriaco e poi ha partecipato alla processione sul mare.
Dopo l’Angelus Papa Francesco è tornato a lanciare un appello in favore delle centinaia di migliaia di profughi e migranti che stanno raggiungendo o hanno già raggiunto l’Europa. Seguendo il Vangelo è nostro compito “dare loro una speranza concreta. Non soltanto dire: Coraggio, pazienza!... La speranza cristiana è combattiva"