"A Genova il Santo Padre troverà una chiesa discreta, umile e laboriosa come il carattere dei genovesi ossia riservato, a volte fin troppo, ma che opera e lo fa unita. Dpesso siamo individualisti, ma nonostante i nostri limiti e i nostri difetti cerchiamo di camminare sempre più insieme". Così il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova, parlando - sabato scorso - con i giornalisti in vista della visita del Papa in città il prossimo sabato 27 maggio.
Una mostra che non vuole “proporre ricette per un problema gigantesco di fronte al quale la politica va in ordine sparso, l’opinione pubblica si divide e gli esperti arrancano”, quanto indicare “uno sguardo curioso e appassionato alla sorte di milioni di persone che, come noi, cercano di compiere il loro destino, di realizzare il sogno della felicità” (dalla prefazione al volume Migranti, Itaca ed.) E’ la mostra “Migranti. La sfida dell’incontro”, presso la Chiesa dei Cappuccini, via X Marzo, in Modugno dal 5 all’8 febbraio e la Parrocchia San Marcello in Bari dal 9 al 19 febbraio.
Una nuova intervista a tutto campo quella che Papa Francesco ha concesso al quotidiano spagnolo El Pais.
“Diciamo dei si e dei no senza la facile saccenteria, che talvolta rasenta l’arroganza dei primi della classe; senza la superficialità gridata da chi parla tanto di migranti ma forse non ha mai parlato con i migranti”. Sono le parole del segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, intervenuto oggi a Roma per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che quest’anno Papa Francesco ha voluto dedicare ai “migranti minorenni, vulnerabili e senza voce”.
Una giornata interamente dedicata a migranti e rifugiati cristiani presenti in Israele darà il via – sabato 14 gennaio - all'annuale incontro del Coordinamento Terra Santa che riunisce vescovi provenienti da Europa, Nord America e Africa meridionale. I lavori si concluderanno il 19 gennaio. Ne dà notizia il Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa.
"I valori di 60 anni fa contenuti nella Carta di Roma rischiano di essere messi in discussione dalla cultura della chiusura, degli interessi particolari e dell’esclusione. La parola chiave necessaria in Europa è invece solidarietà". Ne è convinto il Cardinale Francesco Montenegro, Presidente della Caritas Italiana e Arcivescovo di Agrigento, intervenuto ieri al seminario Caritas "Per un’Europa no exit. Un’unione dei diritti, dell’accoglienza, dell’inclusione". "L’acronimo Ue - ha spiegato il porporato - mi verrebbe da tradurlo oggi con Unione degli egoismi".
Accogliere gli immigrati, e i rifugiati con cuore aperto ma anche con la prudenza di poterli poi davvero integrare, come la cultura. Il Papa lo ripete in aereo ai giornalisti.
L’Italia “da sola non ha la forza di rispondere efficacemente a questa sfida davvero troppo grande. Mentre noi siamo al lavoro sul fronte dell'emergenza in mare, con lo straordinario lavoro svolto dalle nostre forze dell'ordine per salvare i migranti,
Ormai i profughi che ogni giorno solcano il mar Mediterraneo per arrivare in Europa è difficile contarli, anche se chi abita a Lampedusa non perde la speranza di poter salvare tutti, come ci ha raccontato Pietro Bartolo, protagonista del film documentario ‘Fuocoammare’, vincitore dell’Orso d’oro a Berlino, e responsabile del presidio sanitario e del poliambulatorio di Lampedusa dell'ASP di Palermo.
Tre anni fa, a poche miglia da Lampedusa, un barcone carico di migranti naufragò uccidendo 366 persone.
"Non c’è spazio per nessuna ipocrisia e tutti sono chiamati a collaborare. In nessun caso ci si può lavare le mani oggi in Europa: governi nazionali, autorità europee e la stessa società, così come le comunità religiose, tutti siamo in qualche modo coinvolti”. Così il Cardinale Arcivescovo di Zagabria, Jozip Bozanic, che ha aperto a Madrid i lavori dell’Incontro dei direttori nazionali per la pastorale dei Migranti.
Un incontro dove si sono simbolicamente avvicinate due città, separate da quasi 3000km, ma unite da sfide simili: Calais e Lampedusa. L’appuntamento tra le due città, note per il loro protagonismo nella storia migratoria recente, è diventato una occasione per ricordare che l'attuale crisi migratoria non è un affare di pochi, ma riguarda tutti e l'Unione Europea in prima persona. E’ accaduto dal 21 al 23 settembre 2016, dove si sono radunati nell'isola di Lampedusa Mons. Jean Paul Jaeger, Vescovo della diocesi di Arras (diocesi francese, dove si trova Calais), il Cardinale Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento e il Vescovo Mons. Guerino Di Tora della Fondazione Migrantes della Cei.
“Come alunni dei Padri gesuiti, vi farà bene, nel momento in cui trattate dei problemi sperimentati dai rifugiati, ricordare le vostre radici ignaziane. Mentre nei vostri Paesi vi applicate a comprendere le cause dell’immigrazione forzata e a servire i rifugiati, è necessario che offriate al Signore “tutta la vostra libertà, la vostra memoria, la vostra intelligenza e la vostra intera volontà”.
Papa Francesco ha incontrato brevemente nella giornata di ieri il primo ministro ungherese Viktor Orban, leader del "blocco dell'Europa orientale" che si oppone all'accoglienza di profughi e rifugiati nel Vecchio Continente.
"Ho ricevuto la sua recente lettera, con la quale mi ha fatto conoscere la difficile situazione della città di Ventimiglia, a motivo della presenza di numerosi migranti e profughi che aspirano a varcare il vicino confine italo-francese. Sono spiritualmente vicino con l’affetto e la preghiera a Lei, all’intera Diocesi e a quanti si adoperano per venire incontro alle necessità di questa gente che scappa dalla guerra e dalla violenza, in cerca di speranza e di un futuro di pace". Sono le parole di Papa Francesco in una lettera indirizzata al Vescovo di Ventimiglia, mons. Antonio Suetta.
C’è una sigla, nel mondo cattolico, che non è molto conosciuta, eppure è in prima linea nell’aiutare migranti e rifugiati. L’International Catholic Migration Commission (ICMC) è una conferedazione composta dagli uffici per la migrazione delle Conferenze Episcopali. Fa servizi legali, aiuto umanitario, crea rete, stabilisce buone pratiche. Si prende, insomma cura, dei milioni di migranti nel mondo.
E' stata recuperata poce ore fa la nave affondata lo scorso anno nel Mar Mediterraneo con oltre 700 corpi. Si tratta di una operazione “meritevole mentre celebriamo il Giubileo della misericordia, che ricorda il valore dell'opera di misericordia seppellire i morti, ed anche perché restituisce i morti alle loro famiglie, in pena per chi, partito, non aveva più dato sue notizie”. Lo scrive la Fondazione Migrantes.
Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce. E’ questo il tema che Papa Francesco ha scelto per la 103ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebrerà il 15 gennaio 2017.
Lampedusa si trasforma nel più grande museo del Mediterraneo nel nome del dialogo fra i popoli. E’ il “Museo della fiducia e del dialogo per il Mediterraneo”, inaugurato il 3 giugno nell’isola siciliana. Un museo per riflettere sul dramma di coloro che si mettono in mare, e rischiano la vita, per raggiungere l’Europa.
“Ho spalancato le porte della mia parrocchia ai migranti”: così padre Francesco Marcoaldi, frate della congregazione Figli di Maria Immacolata e parroco a Ventimiglia nella parrocchia di San Nicola da Tolentino, ha accolto una settantina di profughi, in accordo con mons. Antonio Suetta, vescovo della diocesi di Ventimiglia-Sanremo.