La Conferenza Episcopale Italiana dice basta: di fronte al prossimo decreto del Consiglio dei Ministri per la fase 2 di risposta alla pandemia Covid – 19, che proibisce le celebrazioni religiose almeno fino al 18 maggio, i vescovi rispondono con uno stringato comunicato in cui chiedono al governo di distinguere tra le proprie responsabilità e quelle della Chiesa e sottolineano di non poter “accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto”.