“Desidero incoraggiarvi a lavorare con determinazione per promuovere le condizioni necessarie per un mondo senza armi nucleari”. E’ questo il desiderio di Papa Francesco espresso nel messaggio alla “Conferenza dell’ONU finalizzata a negoziare uno strumento giuridicamente vincolante sulla proibizione delle armi nucleari, che conduca alla loro totale eliminazione”, la cui prima parte si svolge a New York, negli Stati Uniti, dal 27 al 31 marzo 2017.
Maria non è il tipo che per stare bene ha bisogno di un buon divano dove starsene comoda e al sicuro. Non è una giovane-divano! Se serve una mano alla sua anziana cugina Elisabetta, lei non indugia e si mette subito in viaggio”. Così Francesco parla di Maria in occasione del Messaggio rivolto ai giovani e alle giovani del mondo in occasione della 32.ma Giornata Mondiale della Gioventù che sarà celebrata a livello diocesano il 9 aprile 20017, Domenica delle Palme, sul tema “Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente”.
Il vostro lavoro è “un’autentica testimonianza dell’amore di Dio verso i poveri”. Cosi Papa Francesco saluta i membri dell’AIC, l’Association Internationale des Charités. Il Messaggio del Papa fa riferimento ai 400 anni di fondazione dell’AIC, che si celebrano nel 2017 con uno speciale Anno Giubilare. Si contribuisce cosi alla “cultura della misericordia”, dice Francesco nel suo messaggio.
“E’ necessario che gli edifici sacri, a cominciare dalle nuove chiese parrocchiali, soprattutto quelle collocate in contesti periferici e degradati, si propongano, pur nella loro semplicità ed essenzialità, come oasi di bellezza, di pace e di accoglienza”. E’ l’auspicio di Papa Francesco contenuto nel messaggio letto dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, durante la consegna del premio delle Pontificie Accademie, conferito dal Pontefice a giovani studiosi, artisti o istituzioni distintisi nella promozione dell’umanesimo cristiano.
“Voi non siete stati fondati per altra grandezza che quella della piccolezza, per farvi bambini con i bambini e poveri con i poveri”. Sono l’esortazione e l’auspicio di Papa Francesco in un messaggio indirizzato al preposito generale dei Padri Scolopi, padre Pedro Aguado Cuesta. L’occasione è data dall’Anno Giubilare Calasanziano, inaugurato il 27 novembre scorso nella Chiesa di San Pantaleo a Roma, con una Messa presieduta dal cardinale João Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Il Giubileo, che si concluderà il 25 novembre del 2017, cade a 400 anni dalla nascita delle Scuole Pie come Congregazione religiosa, creata da san Giuseppe Calasanzio.
Papa Francesco invita a mettere “i diversi campi del sapere, compresa l’economia, al servizio di una visione più integrale e integrante” e, in particolare, a rivolgere l’attenzione soprattutto “ai poveri e agli emarginati”, per far sì che “ogni sistema economico, politico e sociale sia a servizio delle esigenze e del progresso di tutti i popoli, e proteggere il creato che Dio ha affidato all’umanità”. E’ l’augurio e l’invito principale del Papa al Congresso cristiano sociale olandese, aperto mercoledì 31 agosto a Doorn, nei Paesi Bassi.
"Tu sei un bene per me" è un titolo coraggioso. In un messaggio a firma del cardinale Parolin il Papa fa giungere il suo saluto alla 37.ma edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli, che si è apre oggi a Rimini.
“Profonda gratitudine per gli sforzi nel difendere la dignità umana di tutti coloro che si trovano in carcere”. Sono le parole del Papa rivolte ai cappellani carcerari, riuniti a Strasburgo in Francia, per l’incontro europeo dal tema "Radicalizzazione nelle carceri: una visione pastorale" dal 30 maggio al 1 giugno.
Papa Francesco saluta con un messaggio l’Università Cattolica boliviana ‘San Pablo’ in occasione del suo 50 anniversario di fondazione e di servizio. E chiede di “rendere più incisivo” il messaggio del Vangelo nella società di oggi.
“Siate certi sempre che Dio ci ama personalmente per Lui non ha importanza la vostra età o la vostra cultura, non ha importanza nemmeno che cosa siete stati, le cose che avete fatto, i traguardi che avete ottenuto, gli errori che avete commesso, le persone che abbiamo ferito”.
“I migranti sono nostri fratelli e sorelle che cercano una vita migliore lontano dalla povertà, dalla fame, dallo sfruttamento e dall’ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta, che equamente dovrebbero essere divise tra tutti.” Papa Francesco lo scrive nel messaggio per la Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato del 2016.
Messaggio dei vescovi peruviani nel 193esimo anniversario dall’indipendenza. “Le sfide che devono affrontare le nostre autorità e tutti i peruviani – scrivono i presuli - si potranno superare con il reciproco riconoscimento fra tutti i cittadini, lontano da ogni forma di discriminazione; nel rispetto delle nostre sane tradizioni e con l‘impegno sincero per ogni peruviano di tendere all‘onestà, alla trasparenza, alla giustizia e alla pace”.
Contro l’Aids si stanno perseguendo tanti sforzi che “sono una testimonianza della possibilità di un risultato positivo quando tutti i settori della società si uniscono per uno scopo comune". E’ quanto scrive il Segretario di Stato Pietro Parolin in un messaggio a nome di Papa Francesco indirizzato ai partecipanti all’ottava Conferenza sull’Aids.
“Tra le espressioni che maggiormente qualificano l’attenzione della comunità ecclesiale verso i giovani ci sono le iniziative finalizzate all’educazione e, in particolare, a garantire un’alta formazione culturale e professionale alla luce degli insegnamenti evangelici”. Lo scrive il cardinale Pietro Parolin in occasione della 91esima giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che si è celebrata ieri sul tema: “Giovani, periferie al centro”.
Buddisti e cristiani devono essere uniti “per contrastare la schiavitù moderna”. E’ la richiesta che emerge dal messaggio inviato dal cardinale Jean Louis Touran ai buddisti in occasione del Vesakh, la festività in cui si commemorano i principali avvenimenti della vita di Buddha.
“Alla radice di ogni vocazione cristiana c’è questo movimento fondamentale dell’esperienza di fede: credere vuol dire lasciare sé stessi, uscire dalla comodità e rigidità del proprio io per centrare la nostra vita in Gesù Cristo”. Il Papa lo scrive nel Messaggio per la 52 esima Giornata mondiale delle vocazioni che si celebra il 26 aprile prossimo.
Papa Francesco al termine della celebrazione eucaristica per gli armeni, nella Cappella della Pietà, ha consegnato un messaggio per il Popolo armeno a Karekin II, Supremo Patriarca e Catholicos di Tutti gli Armeni; Aram I, Catholicos della Grande Casa di Cilicia; Nerses Bedros XIX Tarmouni, Patriarca di Cilicia degli Armeni Cattolici e a Serž Sargsyan, Presidente della Repubblica di Armenia.