Papa Francesco stamane ha presieduto nella Basilica Vaticana la Messa Crismale del Giovedì Santo in cui si procede alla benedizione dell’olio degli infermi, dell’olio dei catecumeni e del crisma e si rinnovano le promesse sacerdotali.
"Senza lo Spirito del Signore non c’è vita cristiana e, senza la sua unzione, non c’è santità. Egli è il protagonista ed è bello oggi, nel giorno nativo del sacerdozio, riconoscere che c’è Lui all’origine del nostro ministero, della vita e della vitalità di ogni Pastore". Lo ha detto il Papa, stamane, nell'omelia pronunciata in occasione della Messa del Crisma nella Basilica Vaticana.
A causa delle limitazioni imposte per contenere l’epidemia di coronavirus l’Arcidiocesi di Lecce non ha potuto celebrare il 1° aprile scorso la Messa crismale. La celebrazione si terrà domani in Cattedrale alle ore 18,30 e sarà presieduta dall’Arcivescovo Michele Seccia.
Ogni anno, il Giovedì Santo, il vescovo riunisce il clero nella cattedrale per la celebrazione del Messa del Crisma.
"Il Signore non ha mai perso questo contatto diretto con la gente, ha sempre mantenuto la grazia della vicinanza, con il popolo nel suo insieme e con ciascuna persona in mezzo a quelle moltitudini. Non è dispregiativo il termine folla. Ma nel Vangelo vediamo che quando interagiscono con il Signore – che si pone in esse come un pastore nel gregge – le folle si trasformano. Nell’animo della gente si risveglia il desiderio di seguire Gesù, germoglia l’ammirazione, prende forma il discernimento". Lo ha detto Papa Francesco nell'omelia della Messa del Crisma, celebrata stamane nella Basilica Vaticana.
Tre icone che raccontano il Vangelo con le sue tre grazie che nessuno deve separare: “la sua Verità, non negoziabile; la sua Misericordia, incondizionata con tutti i peccatori; e la sua Gioia, intima e inclusiva”.