"Non c’è salario maggiore dell’amicizia con Gesù. Non c’è pace più grande del suo perdono. Non c’è prezzo più caro di quello del suo Sangue prezioso, che non dobbiamo permettere sia disprezzato con una condotta indegna. Fissare gli occhi su Gesù è una grazia che, come sacerdoti, dobbiamo coltivare. Non si tratta di contabilizzare i peccati, ma di una contemplazione amorosa in cui guardiamo alla nostra giornata con lo sguardo di Gesù e vediamo così le grazie del giorno, i doni e tutto ciò che ha fatto per noi, per ringraziare. E gli mostriamo anche le nostre tentazioni, per riconoscerle e rigettarle". Lo ha detto il Papa, stamane, nella omelia pronunciata in occasione della Messa del Crisma del Giovedì Santo.
Si svolgerà domani sera alle 18 nella Cattedrale di Nostra Signora Assunta a Savona la Messa crismale per Diocesi di Savona-Noli.
Papa Francesco presiede stamane la Messa crismale del Giovedì Santo: insieme al Pontefice concelebrano alcuni Cardinali e Vescovi, i Superiori della Segreteria di Stato e i Membri del Consiglio presbiteriale della Diocesi di Roma.
“Sono diverse le tentazioni, tipiche di questo tempo, che possono accecarci e farci coltivare certi sentimenti e atteggiamenti che non permettono alla speranza di stimolare la nostra creatività, il nostro ingegno e la nostra capacità di risposta”.
Con la ripresa della celebrazioni con il popolo, i Vescovi delle diocesi italiane hanno deciso di fissare la data della Messa crismale che si sarebbe dovuta celebrare la mattina del Giovedì Santo ma che è stata rinviata a causa della pandemia di coronavirus.
Si sono conclusi i lavori del Consiglio permanente della Cei, svoltosi in videoconferenza per l’emergenza coronavirus.
Gesù "avrebbe potuto perfettamente essere uno scriba o un dottore della legge, ma ha voluto essere un evangelizzatore, un predicatore di strada, il Messaggero di buone notizie per il suo popolo". Lo ha detto il Papa nell'omelia della Messa del Crisma, presieduta stamane nella Basilica Vaticana.
“Come sacerdoti, noi ci identifichiamo con quel popolo scartato, che il Signore salva, e ci ricordiamo che ci sono moltitudini innumerevoli di persone povere, ignoranti, prigioniere, che si trovano in quella situazione perché altri li opprimono. Ma ricordiamo anche che ognuno di noi sa in quale misura tante volte siamo ciechi, privi della bella luce della fede, non perché non abbiamo a portata di mano il Vangelo, ma per un eccesso di teologie complicate. Sentiamo che la nostra anima se ne va assetata di spiritualità, ma non per mancanza di Acqua Viva – che beviamo solo a sorsi –, ma per un eccesso di spiritualità “frizzanti”, di spiritualità “light””.