Questa volta la parola “genocidio” non c’è. Ma c’è molto di più. Nella frase che il Papa lascia nel libro d’oro del Memoriale di Tzitzernakaberd, è una preghiera per guardare al futuro senza dimenticare il passato: “prego, col dolore nel cuore, perché mai più vi siano tragedie come questa, perché l’umanità non dimentichi e sappia vincere con il bene il male”.