Riparte il prossimo 19 ottobre il ciclo di incontri del Centro Giovani Coppie San Fedele “Tracciare e tenere la rotta. Stimoli e soste per la navigazione di coppia”.
“Matrimonio e Ordine sacro, benché in modo diverso e secondo il carisma proprio di ciascuno, sono intimamente legati perché entrambi manifestano l’amore di Dio, edificando il Corpo mistico della Chiesa. Questi due sacramenti, infatti, per strade diverse ma complementari, parlano di sponsalità”. Lo ha detto il Papa, stamane, ricevendo in udienza i Membri dell’Associazione di Promozione della Famiglia “Incontro Matrimoniale”.
E dovevano essere gravi perché Stanislaw Grygiel, docente emerito di Antropologia Filosofica e primo Direttore della Cattedra Karol Wojtya, di Giovanni Paolo II era intimo amico fin dalla gioventù.
Su quale dito si porta la fede nuziale? Padre Francisco Javier "Patxi" Bronchalo, della diocesi spagnola di Getafe, ha riflettuto sul significato e l'importanza di usarlo sull'anulare, che può essere considerato "il dito debole", perché "non può nemmeno stare in piedi da solo".
“Nella Chiesa e nel mondo c’è un forte bisogno di riscoprire il significato e il valore dell’unione coniugale tra uomo e donna su cui si fonda la famiglia”. Lo ha detto Papa Francesco, aprendo così il suo discorso alla Rota Romana in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario.
"È responsabilità sia dello Stato sia della Chiesa ascoltare le famiglie, in vista di una prossimità affettuosa, solidale, efficace: che le sostenga nel lavoro che già fanno per tutti, incoraggiando la loro vocazione per un mondo più umano, ossia più solidale e più fraterno. Dobbiamo custodire la famiglia ma non imprigionarla, farla crescere come deve crescere". A dirlo è Papa Francesco in un pezzo a braccio del suo discorso rivolto alla Comunità Accademica del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia.
" Portate la loro voce presso le istituzioni europee e lavorate per formare reti di famiglie in tutta Europa".
“Sappiamo che i cambiamenti sociali stanno modificando le condizioni di vita del matrimonio e delle famiglie in tutto il mondo. Inoltre, l’attuale contesto di crisi prolungata e molteplice mette a dura prova i progetti di famiglie stabili e felici. A questo stato di cose si può rispondere riscoprendo il valore della famiglia come fonte e origine dell’ordine sociale, come cellula vitale di una società fraterna e capace di prendersi cura della casa comune. La famiglia è quasi sempre al primo posto nella scala dei valori dei diversi popoli, perché è inscritta nella natura stessa della donna e dell’uomo”. Lo ha ribadito stamane il Papa ricevendo in udienza i partecipanti alla Sessione plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.
Quando Pompeo Ugonio nel 1588 descrive la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo al Celio, dove si celebra la “stazione quaresimale” il venerdì dopo le Ceneri, non sapeva che questa chiesa paleocristiana fosse stata costruita sopra le case romane con pitture pagane e cristiane.
“Abbiamo vissuto più che mai l’incertezza, la solitudine, la perdita di persone care e siamo stati spinti a uscire dalle nostre sicurezze per interessarci non solo al bene della nostra famiglia, ma anche a quello della società, che pure dipende dai nostri comportamenti personali. La relazione con Dio ci plasma, ci accompagna e ci mette in movimento come persone e, in ultima istanza, ci aiuta a uscire dalla nostra terra, in molti casi con un certo timore e persino con la paura dell’ignoto, ma grazie alla nostra fede cristiana sappiamo che non siamo soli perché Dio è in noi, con noi e in mezzo a noi: nella famiglia, nel quartiere, nel luogo di lavoro o di studio, nella città dove abitiamo”. Lo scrive il Papa nella lettera agli Sposi, pubblicata stamane in occasione della Festa della Santa Famiglia.
Nell’anno Famiglia Amoris Laetitia, il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II rilancia la sfida degli studi su Matrimonio e Famiglia con un’offerta formativa che "guarda sempre più lontano", allargando il proprio orizzonte e aprendosi in particolare ai laici.
Nella Diocesi di Roma c'è una nuova iniziativa del Centro diocesano per la pastorale familiare, chiamata “Il mestiere di Raffaele. Ciclo di incontri per formatori”. La Diocesi di Roma l'ha pensata per accompagnare "le giovani coppie non solo alla preparazione immediata al matrimonio, ma anche in un percorso remoto che li aiuti a verificare la consistenza del loro rapporto".
Un anno per presentare “meglio a tutti, la ricchezza dell’Esortazione, che contiene parole di coraggio, stimolo, riflessione, e in termini più ampi, contiene suggerimenti per percorsi pastorali anche pratici, che non dobbiamo lasciar cadere nel vuoto”.
"Fra i beni del matrimonio occupa il primo posto la prole. E veramente lo stesso Creatore del genere umano, che nella sua bontà volle servirsi degli uomini come ministri per la propagazione della vita, questo insegnò quando nel paradiso, istituendo il matrimonio, disse ai progenitori e in essi a tutti i coniugi futuri: crescete e moltiplicatevi e riempite la terra". E' quanto ricorda Papa Pio XI nell'enciclica Casti connubii, pubblicata esattamente 90 anni fa e dedicata al matrimonio cristiano.
Qual è il rapporto tra fede e Sacramenti? Un tema difficile e molto dibattuto da secoli di teologia cui la Commissione Teologica internazionale ha dato attenzione nel documento conclusivo dei lavori degli ultimo cinque anni.
I casi delle coppie ferite “non possono essere trattate con un approccio meramente burocratico, quasi meccanico. Si tratta di entrare nel vissuto delle persone, che soffrono e che hanno sete di serenità e di felicità personale e di coppia. Le ferite del matrimonio oggi provengono da tante e diverse cause che scavano solchi profondi e amari nel cuore delle persone coinvolte, ferite sanguinanti, dinanzi alle quali la Chiesa non riuscirà mai a passare oltre girando la faccia dall’altra parte”. Lo ha detto il Papa nell’udienza ai partecipanti al corso di formazione per la tutela del matrimonio e la cura pastorale delle coppie ferite promosso dal Tribunale della Rota Romana.
Nella scorsa settimana in piena estate un cambiamento epocale ha scosso la Pontificia università Lateranense e il mondo accademico. Una profonda revisione della struttura dell’ Istituto voluto da Giovanni Paolo II su matrimonio e famiglia ha creato un dibattito dai forti accenti.
Una corrispondenza epistolare ( ai tempi odierni fatta di email ) di amore e per amore. Un dialogo sincero e delicato tra Padre Ricardo e una giovane sposa, Daniela, che ha come obiettivo quello di dimostrare che il matrimonio, non rappresenta nient’altro che l’immagine della relazione trinitaria, perché l’uomo e la donna “possono amarsi con la grazia dello Spirito Santo per l’eternità”.
Cura pastorale e formazione permanente dei coniugi, per sostenere il matrimonio che si regge sui due principi inossidabili di “unità” e “fedeltà”: è questo il programma che Papa Francesco lascia al Tribunale della Rota Romana, che lo incontra in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario.
Papa Francesco continua la sua catechesi sul Sesto Comandamento “Non commettere adulterio”. Nell’Udienza Generale di oggi in Piazza San Pietro il Papa evidenzia che “l’amore fedele di Cristo è la luce per vivere la bellezza dell’affettività umana”. “Non va, però, dimenticato che questo comandamento – sottolinea Papa Francesco - si riferisce esplicitamente alla fedeltà matrimoniale, e dunque è bene riflettere più a fondo sul suo significato sponsale”.