Iniziamo un "piccolo viaggio" tra le festività liturgiche di questo tempo d'estate. Ci sono le vacanze, ci dedichiamo giorni di relax o di svago, ma allo stesso tempo luglio e agosto sono caratterizzati da alcune festività liturgiche importanti.
"Grazie! Grazie tante per questa visita che è una vera consolazione: vedere tutti i fratelli uniti, fratelli e sorelle cristiani uniti. Un grande Vescovo ortodosso, Zizioulas, morto un anno fa più o meno, diceva che l’unità delle Chiese cristiane la avremo soltanto nel giorno del giudizio finale. Ma “nel frattempo – diceva – dobbiamo pregare insieme e lavorare insieme”.
L'anno scorso, il 2023, è stato un anno difficile per fr. Peter Olarewaju, un postulante del monastero benedettino della diocesi nigeriana di Ilorin, che è stato rapito insieme ad altre due persone nel monastero.
Il “tema della vocazione universale alla santità, e in essa la sua dimensione comunitaria, è molto caro al Concilio Vaticano II, che ne ha parlato specialmente nella Lumen gentium. Non a caso, in questa prospettiva, è cresciuto in anni recenti il numero delle beatificazioni e canonizzazioni di uomini e donne appartenenti a diversi stati di vita: sposi, celibi, sacerdoti, consacrate, consacrati e laici di ogni età provenienza e cultura, anche famiglie, penso a quella polacca martire”. Lo ha detto Papa Francesco, stamane, ricevendo in udienza i partecipanti al Convegno di studio “Dimensione comunitaria della Santità” promosso dal Dicastero delle Cause dei Santi.
13 aprile 1945, venerdì. Il volto di un giovanissimo seminarista cade sulla nuda terra. Nuda come la terra del Golgota di Gesù Cristo.
San Massimiliano Maria Kolbe moriva ottant’anni fa ad Auschwitz, il 14 agosto 1941, alla vigilia della festa dell’Assunta. In quel campo di concentramento si offrì alla morte per prendere il posto di un padre di famiglia, Francesco Gajowniczek.
“In Bulgaria l’aspetta la corona del martirio”. Pio XII non nascose, al passionista Eugenio Bossilkov, la sorte che lo avrebbe atteso nella sua patria. Era il 1948. Nel 1952, Bossilkov fu fucilato insieme a tre padri Assunzionisti, accusato di essere un sovversivo ed infiltrato da una potenza straniera, la Sede Apostolica. L’episodio è stato ricordato dal Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, nell’omelia che ha tenuto alla celebrazione eucaristica votiva dei Beati Martiri di Bulgaria.
“Ho prestato giuramento; da oggi quindi sono in magistratura. Che Iddio mi accompagni e mi aiuti a rispettare il giuramento e a comportarmi nel modo che l’educazione che i miei genitori mi hanno impartito, esige”.
Per celebrare l’850esimo anniversario della morte, la sua tunica insanguinata, custodita in Santa Maria Maggiore a Roma, è stata prestata alla Chiesa anglicana, un segno di quella “diplomazia delle reliquie” cara a Papa Francesco. Durante l’anno, non ci sono state tutte le celebrazioni previste, perché la pandemia del coronavirus ha bloccato tutto. Ma, di certo, la memoria di San Thomas Becket, l’arcivescovo di Canterbury passato a fil di spada da quattro cavalieri del re Enrico II che si lamentava del fatto che il prelato incessantemente difendesse la libertas ecclesiae, è più viva che mai.
Papa Francesco ha riconosciuto il martirio del magistrato Rosario Angelo Livatino, ucciso dalla mafia nel 1990. Il Pontefice ha riconosciuto la sua uccisione in odio alla fede. Livatino era nato il 3 ottobre 1952 a Canicattì ed è stato ucciso da un commando mafioso sulla strada tra Canicattì ed Agrigento il 21 settembre 1990. Il martirio del giudice Livatino si aggiunge a quello del Beato Giuseppe Puglisi, il parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia nel 1993.
San Giovanni Paolo II il 15 marzo 1998 beatificava Monsignor Eugenio Bossilkov. Vescovo, sacerdote passionista la sua esistenza è stata tutta spesa per l'avvento del Regno di Cristo, sul mondo.
Ogni giorno che passa si fa grande l’attesa nella diocesi di Como per la prossima beatificazione di suor Laura Mainetti, avvenuta venti anni fa, il 6 giugno 2000.
A poche settimane dalla promulgazione del decreto che porta suor Maria Laura Mainetti – uccisa da tre ragazze il 6 giugno di venti anni fa – è stata resa nota la data della cerimonia di beatificazione. Sarà il prossimo 6 giugno a Chiavenna, la città della diocesi di Como dove operava come religiosa della congregazione delle Figlie della Croce, Suore di Sant'Andrea e dove è stata assassinata all’età di 61 anni. Il processo di beatificazione era iniziato otto anni dopo la morte per concludersi nei giorni scorsi.
“Maria Goretti, adolescente di appena dodici anni, si è mantenuta pura da questo mondo, come scrive San Giacomo, a costo anche della stessa vita; ha preferito morire, piuttosto che offendere Dio. “No! – disse al suo scatenato uccisore – È peccato! Dio non vuole! Tu vai all’inferno!”.
Una donna tenace, vicina a chi ha più bisogno e lo si “legge” bene ascoltando una intervista video del 1993 pubblicata in questi giorni. Parliamo di sr. Maria Laura Mainetti, uccisa a Chiavenna venti anni fa. Pochi giorni fa papa Francesco ha dato il via libera al decreto che definisce la sua uccisione in “odio alla fede”.
La compresenza di persone diverse nella nascente comunità cristiana “determina equilibri fragili e precari; e dinanzi alle difficoltà spunta la zizzania della mormorazione: qual è il modo di agire degli Apostoli davanti a questo problema? Essi avviano un processo di discernimento che consiste nel considerare bene le difficoltà e cercare insieme delle soluzioni”. Lo ha detto il Papa nel corso della catechesi dedicata agli Atti degli Apostoli durante la consueta udienza generale del mercoledì in Piazza San Pietro.
E’ il martirio la cifra che segna la storia del clero polacco.
Era una “missione normale”, quella di padre Daniele Badiali, un sacerdote della diocesi di Faenza missionario fidei donum in Perù, ucciso nel 1997 a soli 37 anni, probabilmente solo perché aveva riconosciuto uno dei suoi rapitori. Ma la Chiesa di Perù è anche fatta di “missioni normali” come quella di padre Daniele.
Cinquantaquattro pugnalate in un mattino di febbraio su un pulman. E’ questo il martirio di suor Rani Maria Vattalil, religiosa della congregazione delle suore clarisse francescane. Era il 1995. Oggi suor Rani è beata.
Cosa è il martirio? Come può essere definito? E cosa è il martirio nella teologia di Benedetto XVI? È stato questo uno dei temi di discussione all’ultimo Ratzinger Schuelerkreis, l’incontro del circolo di ex allievi di Benedetto XVI che si è tenuto dall’1 al 3 settembre a Roma. Uno dei relatori, monsignor Helmut Moll, è stato allievo del professor Ratzinger in due università diverse, e poi ha collaborato con lui alla Congregazione della Dottrina della Fede, prima di essere chiamato in Germania ad occuparsi del grande progetto del martirologio tedesco del XX secolo, una iniziativa nata su impulso di San Giovanni Paolo II. Con ACI Stampa, monsignor Moll condivide i temi del suo intervento e la discussione sul tavolo.