Potrebbero essere inclusi nel gruppo di martiri dominicani di Iraq i due sacerdoti siro cattolici Youssef Jebo Suakriya (1872 – 1915) e Benham Anto Mikho (1882 – 1915). Il primo era un sacerdote sposato, padre di tre figli, Il secondo era un sacerdote e monaco della congregazione dei fratelli di Sant’Efrem. Martiri del dimenticato genocidio caldeo, potrebbero presto essere riconosciuti come martiri. La ricognizione dei loro corpi è stata effettuata due anni fa.
Tra i nuovi martiri c’era un bambino ancora non nato. Un bambino di tre mesi. Un bambino di tre anni che, al rumore di mitra e di bombe, non si scompose, ma si limitò a dire “Basta, basta, basta” prima di essere raggiunto da una pallottola sul cuore. Una bambina di 12 anni che aveva profeticamente detto in tempo non sospetto: “Mi piace queste chiesa, vorrei morire qui”, e che, prima di morire, disse alla mamma di non preoccuparsi perché era incinta. E la mamma e il bambino che portava in grembo si salvarono dall’attacco terroristico, in maniera quasi miracolosa. Sono le storie delle vittime dell’attacco terroristico alla chiesa di Nostra Signore del Perpetuo Soccorso, cattedrale siro-cattolica di Baghdad. Era il 31 ottobre 2010.