Nel 2007 non c’era ancora l’ISIS in Iraq. Eppure, c’erano i martiri. Perché il sentimento anticristiano nella regione era fortissimo, perché già si stava vivendo un esodo nascosto che avrebbe cambiato il volto della regione in maniera drastica, e perché semplicemente la Chiesa stava lì, ad occuparsi di tutti. Uno di questi martiri è padre Ragheed Ganni, caldeo, sacerdote, che fu ucciso insieme a tre suddiaconi avendo come ultimo gesto quello di donare la vita per salvare le mogli dei suoi compagni, e che fu ucciso perché rifiutò di chiudere la casa di Dio.
Per il sacerdote che non poteva chiudere la casa di Dio si aprono le porte della gloria degli altari. La Congregazione per le Cause dei Santi ha concesso il “nihil obstat” per iniziare il processo di canonizzazione per martirio di Ragheed Ganni, il sacerdote cattolico ucciso in Iraq insieme ad altri tre diaconi il il 3 giugno 2007.