Erano in 260 mila, a San Salvador, per la beatificazione dell’arcivescovo Oscar Arnulfo Romero. Cinque cardinali sull’altare, 1500 sacerdoti concelebranti. La presiedeva il Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e delegato del Papa. La beatificazione di Oscar Arnulfo Romero ha rappresentato per l’America Latina il riconoscimento di una Chiesa, quella di San Salvador, che fu nel mirino tra Anni Settanta e Ottanta: oltre a Romero, una catena di omicidi di sacerdoti e religiosi, alcuni di loro anche in attesa di una beatificazione che ne attesti il martirio. Ma la beatificazione di Romero rappresenta anche il segno di una memoria controversa, tanto che padre Jon Sobrino, il teologo della Liberazione che fu molto vicino a Romero, ha sottolineato nei giorni scorsi che non vuole una “beatificazione annacquata.”