L’11 maggio 2023, al termine dell’udienza con il Papa della Chiesa copto ortodossa Tawadros II, Papa Francesco annunciò che i 21 martiri copti decapitati il 15 febbraio 2015 sulle spiagge della Libia dal sedicente Stato Islamico sarebbero stati considerati martiri anche per la Chiesa Cattolica. Per la prima volta, dunque, il prossimo 15 febbraio si ricorderanno questi 21 cristiani uccisi a motivo della loro fede in una preghiera ecumenica nella Basilica di San Pietro.
Il 15 febbraio 2015, sulla spiaggia di Sirte, in Libia, vennero sgozzati dallo Stato Islamico 20 egiziani copti e un ghanese. Morirono da martiri, con il nome di Gesù sulle labbra, uccisi perché cristiani. La Chiesa ortodossa copta li ha proclamati martiri, e a Minya, la città da dove venivano 15 di loro e dove praticamente si nasce cristiani già con l’idea di diventare possibilmente martiri, si sta costruendo una basilica a loro dedicata. Ma quei martiri non sono solo copti. Sono martiri di tutti i cristiani, dice Papa Francesco.
Dopo oltre tre anni, una settimana fa, le spoglie dei 21 cristiani copti, massacrati in Libia dai miliziani dell'ISIS, sono tornate in Egitto. Provenivano dalla città libica di Misurata. Ad accoglierle il Papa copto Tawadros II che li ha dichiarati martiri della Chiesa ortodossa copta.