Sono le città al centro del terzo ed ultimo appuntamento di Loppianolab 2020. Le città, crocevia di risorse, ferite e sfide, specchio di quelle che percorrono il nostro mondo globalizzato e che la pandemia ha messo ancor di più in evidenza: disagio sociale, economia iniqua, crisi ecologica.
“Sono stata creata in dono a chi mi sta vicino e chi mi sta vicino è stato creato in dono per me”, scriveva, in un suo appunto del 1949, Chiara Lubich. È il germe del tema del “dono”, dell’uomo-relazione, dell’amicizia e dell’amore sociale, quale scaturisce dalla visione antropologica della cultura generata dal carisma dell’unità.
Al via il 30 settembre la VII edizione di LoppianoLab con oltre un migliaio di partecipanti. Esperti e personalità del mondo della cultura, dell’economia e della politica progettano l’Italia di oggi e di domani in sinergia con la società civile.
Giunge anche il messaggio di Papa Francesco a Loppiano, dove ieri Bartolomeo I è stato proclamato il primo Dottore honoris Causa in “Cultura dell’Unità”. “Rivolgo - scrive papa Francesco nel suo messaggio letto dal cardinale di Firenze, Giuseppe Betori - un ricordo particolare all’amato fratello Bartolomeo, al quale rinnovo sentimenti di viva stima e di sentito apprezzamento, rallegrandomi per la presente iniziativa” che costituisce “un doveroso riconoscimento per il suo impegno nella promozione della cultura dell’unità” e che “contribuisce favorevolmente al cammino comune delle nostre Chiese verso la piena e visibile unità, alla quale tendiamo con dedizione e perseveranza”.
“Oltre la paura – cultura del dialogo, cittadinanza attiva, economia civile” è il titolo dell’edizione 2015 promossa da Gruppo Editoriale Città Nuova, Istituto Universitario Sophia, Polo Lionello Bonfanti/Economia di Comunione e Centro internazionale di Loppiano. Il “ Loppiano lab” del 2015 fa i conti con i grandi flussi di profughi che vogliono non solo fuggire la guerra, ma raggiungere certi stati dell’ EU e un supposto “sogno europeo”.