Come annunciato giorni fa si è svolto in Vaticano l’incontro del Gruppo di lavoro congiunto tra il Vietnam e la Santa Sede.
In un intervento all’UNESCO, la Santa Sede ha ribadito l’importanza spirituale, prima che culturale, della Cattedrale di Notre Dame a Parigi. La situazione in Medio Oriente è invece oggetto di attenzione sia per un recente pronunciamento di un tribunale israeliano riguardo alcune proprietà sulla porta di Giaffa, sia per l’appello del Consiglio Ecumenico delle Chiese sullo status di Gerusalemme. Intanto, gli Stati Uniti si preparano ad ospitare il secondo ministeriale sulla libertà religiosa nel mondo.
In attesa del ministeriale sulla libertà religiosa, la Segreteria di Stato degli Stati Uniti ha stilato il suo rapporto annuale sulla libertà religiosa, che conferma il trend già notato con i rapporti di Aiuto alla Chiesa che Soffre a quello di Open Doors.
Sotto i riflettori c’è lo Sri Lanka, dove i cristiani sono stati colpiti dagli attacchi di Pasqua. Ma Aiuto alla Chiesa che Soffre aiuta cristiani perseguitati in tutto il mondo. E non solo con campagne visibili o finanziando progetti. Ma anche inviando borse di studio per permettere ai sacerdoti di formarsi, facendo celebrare Sante Messe, editando una Bibbia del Fanciullo venduta in 51 milioni di esemplari dal 1979, Una raccolta che quest’anno ha raggiunto i 111 milioni di euro.
C’è un “totalitarismo morbido” dello Stato che si considera neutrale, che proprio in nome di questa neutralità “non sembra in grado di evitare la tendenza a considerare la fede professata e l’appartenenza religiosa un ostacolo per l’ammissione alla piena cittadinanza culturale e politica dei singoli”.
Nonostante gli sforzi per difendere il diritto alla libertà religiosa, si assiste oggi “ad un deterioramento, e si potrebbe persino dire ad un attacco, a questo diritto inalienabile in molte parti del mondo”. Il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, comincia da questo assunto il suo intervento al simposio “Stand together to Defend International Religious Freedom”, organizzato dall’ambasciata USA presso la Santa Sede.
Nel giorno in cui Papa Francesco fu insignito del Premio Carlo Magno, il 6 maggio 2016, l’Unione Europea annunciò anche la nomina di un Inviato Speciale per la Promozione della Libertà Religiosa. Fu scelto Jan Figel.
Sembra essere arrivata la parola fine nella lunga e dolorosa vicenda giudiziaria di Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte nel 2010 per blasfemia in Pakistan e assolta dopo anni di detenzione.
“La forbice tra ragione e fede, è solo falsamente divaricata da culture che hanno smarrito la corretta idea di ragione, o che non l’hanno ancora adeguatamente maturata”.
Asia Bibi è stata scarcerata. La donna cristiana pakistana condannata a morte per blasfemia e assolta pochi giorni fa dalla Corte Suprema ha finalmente lasciato il carcere di Multan dove è stata reclusa per 9 anni. Lo ha annunciato il legale della famiglia di Asia Bibi, che si è rifugiato in Olanda dopo le minacce subite dagli estremisti islamici. La notizia è stata confermata via Twitter anche dal Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani.
I nomi dei trenta paesi dove i cristiani soffrono le peggiori discriminazioni e persecuzioni scorrono su un lungo striscione nero. Iraq, Laos, Cina, Giordania, Nord-Corea, Somalia, Iran: come in una sorta di classifica dell’orrore, vengono nominati al microfono uno ad uno, per puntare su di loro, almeno per pochi secondi, quei riflettori dell’attenzione pubblica che troppo spesso rimangono drammaticamente spenti.
La libertà religiosa è la cartina di tornasole di tutti i diritti, e gli Stati la devono proteggere evitando la colonizzazione ideologica, sviluppando un concetto di cittadinanza inclusivo, non limitando il tema della libertà religiosa alla libertà di espressione o a quella di culto.
Una lista di sette punti imprescindibili, sette obiettivi perché la libertà religiosa sia difesa, protetta e promossa. Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, li ha delineati a conclusione del simposio “Defending international freedom: partnership and action”.
“Guardando anche alla forza con la quale questo giovane Santo ha lottato per la propria vocazione, combattendo la mentalità mondana prevalente intorno a lui e, perfino, la contrarietà del proprio padre, che vedeva in lui il futuro del marchesato, dobbiamo ancora e sempre educare i nostri giovani alla libertà”.
Poveri, reietti, emarginati. Non è semplice la vita per la maggior parte dei cristiani indiani. Il 60% di questi è costituito infatti da 'dalit', i senza casta intoccabili, chiamati spregiativamente anche 'mangiatori di ratti'. Esclusi dal sistema sociale induista, grazie all’opera della Chiesa cattolica hanno scoperto la propria dignità di esseri umani. Ma proprio la fede cristiana, che ha portato tanta ricchezza nelle loro vite, è un nuovo motivo di emarginazione da parte della società e soprattutto dei fondamentalisti indù che non di rado li minacciano e mostrano ostilità nei loro confronti.
Due rapporti usciti nella scorsa settimana rappresentano una necessaria lettura per la diplomazia pontifica, per comprendere sia la situazione che vivono i cristiani in Europa, sia la persecuzione religiosa nel mondo. Sono questi i dati da cui partono le contromisure. Nella settimana, anche due interventi alle Nazioni Unite, uno a New York e uno a Ginevra, sui temi dei rifugiati e della Non Proliferazione delle Armi Nucleari.
Tre giorni in Arabia Saudita, prima di partire alla volta di Roma per partecipare alla plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura. Quella del Cardinale Bechara Boutros Rai, patriarca dei Cattolici di rito maronita, è stata una visita storica, che solo per un accidente è coincisa con le dimissioni del premier Saad Hariri proprio mentre questi era in territorio saudita.
"La Tutela e la promozione della libertà di religione costituiscono una delle priorità della politica estera italiana". Con queste parole stamattina il ministro per gli Affari esteri Angelino Alfano ha presentato il nuovo Osservatorio del MAE sulle minoranze religiose nel mondo e sul rispetto della libertà religiosa.
Le violazioni contro la libertà religiosa da parte del governo della Repubblica Popolare Cinese continuano a preoccupare la Santa Sede e in particolare "la situazione personale di Mons. Pietro Shao Zhumin, Vescovo di Wenzhou, forzatamente allontanato dalla sua sede episcopale ormai da tempo". Lo ha detto stamane il Direttore della Sala Stampa Vaticana, Greg Burke.
Ormai “anche in Europa si nota una crescita inquietante di forme di intolleranza e di episodi di discriminazione nei confronti dei cristiani”.