Dall'autunno del 1629 al maggio 1630 Milano e buona parte della Lombardia sono flagellate dalla peste. Che viene considerata un pericolo minore, all'inizio, dalle autorità, e che rapidamente si propaga e stermina una gran parte della popolazione.
Dal giugno 1981quattro donne e due uomini - all'epoca ragazzi fra i dieci e i sedici anni - continuano ad affermare di vedere la Madonna, che si presenta a loro con il titolo di Regina della Pace.
Torna il don Camillo nazionale più famoso, dopo quello creato da Giovanni Guareschi.
Chiunque vuole salvare la propria vita, la perderà. Chi la perderà, l'avrà salvata. Il dettato evangelico parla chiaro, eppure gli uomini, e oggi più che mai, si ostinano a ignorarlo, se non addirittura a interpretarlo al contrario.
"Non amo la serietà. Penso sia antireligiosa. O, se preferite l'espressione, è un vezzo di tutte le false religioni. Chi prende tutto seriamente è colui che idolatra ogni cosa: si prostra davanti a oggetti di legno e pietra affondando le sue membra come le radici di un albero o si profonde in inchini come la pietra infossata sul ciglio della strada".
La formula della felicità. L'algoritmo del genio o quello del successo.
"Bene, io accetto questa nuova certezza: vogliono il nostro totale annientamento. Ora lo so. Non darò più fastidio con le mie paure, ma sarò amareggiata se altri non capiranno cos'è in gioco per noi ebrei.
Si entra e, in un primo momento, la sensazione è di trovarsi in una libreria come quelle che ormai sono in via di estinzione. Piccola, raccolta, ordinata, certo nulla a che vedere con le librerie delle grandi catene a cui ormai siamo assuefatti, ma piuttosto capace di resuscitare il ricordo di quei straordinariluoghi in cui si passavano molte felici ore della nostra adolescenza.
In una gelida mattina di gennaio, piena di luce e di azzurro, entriamo nella basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, a Venezia. Questa chiesa è davvero uno scrigno di tesori, la sua bellezza è sempre emozionante e ad ogni visita si rinnova lo stupore di trovarsi in un luogo simile.
Un grande crocifisso tra pareti bianche e le volte profonde del soffitto, i veli neri delle suore che tremano leggermente, ai suoi piedi, mentre una luce tenute colpisce i muri e i capi chini in preghiera. E' una foto, in bianco e nero, di rara intensità e poesia, che documenta, una volta ancora, la vita in un monastero, nella scelta "estrema"; della clausura, ma soprattutto ritraggono la pace e l'intensità di questa vita che sfugge a qualsiasi definizoone. Una foto che, insieme ad altre undici, a sua volta è destinata a scandire la vita di molti altri, perché fa parte di un calendario.
Il corpo deve purificarsi, ma con moderazione. Niente digiuni drastici, nessuna mortificazione estrema. Tutto deve essere fatto in armonia, sapendo che il buono e il bello della vita, quindi anche i cibi e le bevande, sono doni dell'amore divino, dunque non devono essere disprezzati ne' se ne deve abusare.
"Si potrebbe sostenere persino che l'insoddisfazione per i nostri sforzi nella vita scaturisce in qualche modo dalla nostra stupidità.
"Tu scendi dalle stelle" è il canto di Natale forse più noto, o comunque cantato al mondo, e può vantare innumerevoli imitazioni e parodie. Ma il senso di questo canto è molto meno scontato di quanto si possa immaginare. Bisognerebbe infatti ricordare com'è nato e qual'è il suo "creatore".
Città assediate, campi di battaglia insanguinati, palazzi nobiliari, chiostri silenziosi, biblioteche millenarie, mari in tempesta, roccaforti di signori terribili e spietati, dal potere smisurato, strade polverose, boschi dalla vegetazione impenetrabile, dame, cavalieri, santi, turbe di mendicanti, uomini e donne oppressi e miserabili: scenari e personaggi unici e irresistibili per ambientare e animare storie e trame capaci di avvincere anche i lettori più distratti o con poca dimestichezza con i libri.
Padre Placido era fatto così: non riusciva a dire di no a nessuno. Aiutava chiunque glielo chiedesse, chiunque sapesse in difficoltà.
In una squallida stanza nella fredda Varsavia degli anni Settanta, dove una prostituta fa entrare un cliente, un turista giapponese attonito, appare all'improvviso il volto scavato, sofferente e allo stesso tempo luminoso di padre Massimiliano Kolbe.
Buzzati come passione, come misura della scrittura, come sguardo che penetra la realtà e ne svela il cuore segreto. Oltre le mode, oltre gli schemi, oltre le ideologie, la sua opera ci mostra il desiderio di andare oltre, di cercare nelle piccole storie quotidiane, nella natura a cui voltiamo le spalle, la verità dell'esistenza.
Quel lunghissimo giorno, seguito da un'altrettanto lunghissima notte, sembrava non avere mai fine, dava un senso di irrealta', perché l'impossibile stava accadendo, sotto gli occhi di tutti. Per tutti quelli nati dopo il 1961 il muro di Berlino era una realtà concreta, inamovibile, assurda -un muro che divideva una città nel cuore dell'Europa - ma presente.
Il giorno dei santi e il giorno dei defunti: due feste vicine e strettamente connesse, due feste che rappresentano una sorta di finestra spalancata sul mondo che verrà, sulla vita che sarà eterna, sul nostro destino compiuto.
"L'esempio di Tommaso Moro ci suggerisce che nessun ambiente e' precluso alla testimonianza di Cristo, ma che anzi attraverso la fede siamo chiamati a trasformare il mondo. E anche la politica e' un luogo privilegiato per questa testimonianza".